Normalmente racconto storie, e quella di CAPTO mi ha affascinato dall’inizio.
Da professionista insegnante ho sempre avuto una naturale predilezione per il gioco corto e soprattutto per il putting.
Penso tutt’ora che siano i dipartimenti di gioco più importanti, per tutti i dilettanti e la stragrande maggioranza dei professionisti.
Almeno il 70% dei colpi che si tirano in un giro convenzionale sono giocati sotto i 100 metri dalla buca.
Addirittura il putt, la cui percentuale è intorno al 40% indica chiaramente quanto questo colpo possa incidere nel gioco.
Sembra però che il dilettante medio sia attratto più dall’allenamento sul gioco lungo rispetto a quello del corto.
L’appeal è ancora inferiore con il putt, con sessioni di allenamento pressoché inesistenti, se non ridotte a pochi tentativi nella ricerca del feeling quotidiano da portare sul percorso, della durata di pochi minuti, mentre un amico ci dice di fare in fretta a trenta secondi dalla partenza della gara.
Basterebbe poco di più per diminuire il proprio handicap di gioco migliorando un colpo che risulterebbe fisicamente riproducibile da tutti con ottimi risultati.
Spesso invece si preferisce “perdere una vertebra” sul tappeto di campo pratica alla ricerca del driver da 250 metri (sono stato buono ..) che non arriverà mai.
Tutto ciò in un epoca dove la misurabilità narra sovrana, dove il numero viene snocciolato con nonchalance da chiunque e dove quindi si potrebbe fare un salto di qualità inimmaginabile.
Ci ha pensato CAPTO, già qualche tempo fa, rendendo il tutto alla portata di qualsiasi giocatore, oltre al coach esperto.
E lo ha fatto veramente bene, a mio avviso, facendo tesoro di quello che potessero essere le criticità dei predecessori in questa nicchia, permettendo al dilettante di divertirsi migliorando anche durante il normale svolgimento di un giro per la sua estrema facilità di utilizzo e trasportabilità.
Una vera eccellenza del Made in Italy nel putting.
CAPTO è nato come una sfida dell’ing. Luca Menci di trasferire le competenze aziendali di misura 3d in ambito golfistico. Il background di misure sviluppato fin da giovane con applicazioni di misura rigorose in ambito aereo-satellitare ha portato ad un sistema accurato e allo stesso tempo pratico e portatile.
Il background fondamentale di ingegneria e la forte passione per la fisica, oltre che una smisurata creatività e capacità risolutiva ha visto crescere un progetto che oggi vanta essere un prodotto estremamente apprezzato e diffuso nel panorama golfistico mondiale.
Il CAPTO è un sistema di misura del colpo del putt costituito da un sensore da montare sul bastone e da una app in grado di dialogare con il dispositivo elettronico e calcolare i parametri principali.
Il sensore e la app sono interamente ideate e progettate dall’azienda italiana e la produzione è nella sede di Arezzo, in Toscana.
La parte commerciale è curata dalla stessa azienda con collaborazioni nelle più importanti nazioni con vocazione golfistica.
I principali parametri di studio sono:
Gli angoli fondamentali del bastone: Faccia, Loft e Lie, la direzione e l’angolo di attacco, il tempo, la accelerazione e la manipolazione.
Ci sono poi parametri evoluti e innovativi come il kernel e il putt plane che caratterizzano la qualità del giocatore in 3d e sono stati presentati dal sistema in maniera inedita qualche anno fa ed ora si vedono anche riproposti in altri sistemi commerciali.
CAPTO ha aperto la strada ad una evoluzione nell’analisi del putt ed ha contribuito al miglioramento di tantissimi giocatori di tutti i livelli di gioco.
Dati temporali:
2016 realizzazione del primo prototipo dopo 2 anni di ricerca e sviluppo
2017 siamo stati presenti al PGA Show ed è iniziata la vendita sul mercato internazionale.
2021 l’uscita del Capto 2 con schermo per poter fare gioco autonomo anche senza app e calcolo on board
A fine 2022 Capto EZ destinato ai giocatori, un sistema semplificato che offre i parametri principali in una interfaccia moderna e smart.
Nel 2024 Capto gen 3 , una evoluzione del Capto 2 con la possibilità di cambiare le batterie , per una dotazione in grado di soddisfare l’esigenza di essere attivi per l’intera giornata sul putting green ed una soluzione elettronica per la messa in bolla del sensore sul putter
Il CAPTO offre anche la possibilità ai fitter di poter calcolare quale è il putter più performante per il giocatore.
Molto educativa è anche la parte di training per la mira per perfezionare il colpo ad un target specifico e molto funzionale l’uso del tappeto disegnato da Capto e prodotto da Wellputt per analizzare le dinamiche di mira sfruttando un tappeto in indoor con 9 buche a diverse distanze
Il Capto mette in evidenza le individuali specificità del gesto e offre una linea ideale a cui tendere per raggiungere risultati ottimali.
Luca Menci ha scritto due libri: “Armonia nel Putt” in italiano e “Zero in Putting” in inglese, dove sono riportate le teorie fisiche che sono dietro il progetto Capto
On line sulla piattaforma Teachable ci sono i video corsi per ottenere la certificazione
Più di 12 ore di interessanti video per apprendere l’uso del sistema e per affrontare al meglio il percorso di crescita tecnica del giocatore.
Ad oggi CAPTO ha più di 3000 clienti distribuiti nel mondo
I paesi con maggior numero di utenti sono: USA, UK , Giappone, Corea del Sud, Australia e Italia
Ci sono installazioni alle Hawaii come in Madagascar o in Islanda…..
Ci sono circa 100 giocatori del tour che hanno il Capto personale.
Numerosi putting coach sul tour americano o europeo o asiatico.
Le più grandi Academy e College nel mondo hanno in uso il Capto Gen 3 per l’allenatore per lezioni approfondite.
l’EZ offre ai giocatori la possibilità di continuare il training in autonomia.
Tante sono le storie di successo e tante sono le vittorie grazie ad una tecnica di gioco sempre più curata negli ultimi tempi anche grazie a questo sistema.
Proviamolo insieme se volete!