Fabrizio Gardiol: si possono fare tante cose anche con delle difficoltà

Fabrizio Gardiol può essere molto soddisfatto dei suoi risultati golfistici ottenuti in questo 2022: due ottimi piazzamenti (Edga Danish Open e Edga Palmela Open), ma soprattutto il primo posto nella categoria stableford al Giovanni Nasi & Diasorin International e la qualificazione alla fase finale delle EDGA RSM Play-off Series.  Al momento (38a settimana del 2022) si trova al 18° posto del ranking mondiale per golfisti con disabilità WR4GD nella categoria stableford.

Racconta Fabrizio: “Il mio primo contatto con il golf risale ad una trentina di anni fa: sono originario di Pinerolo e da ragazzino, come lavoretto estivo, facevo il caddie al Golf Sestrieres. Poi, dodici anni fa, ho iniziato a giocare. Se da ragazzino tiravo il ‘carretto’ per gli altri, ora lo tiro per me!” Ride.

Fabrizio ha una disabilità congenita alle mani. “Sono nato con una malformazione delle dita a entrambe le mani, probabilmente causata da certi medicinali che mia madre prese durante la gravidanza.

A quei tempi non vi erano tutti i controlli sui possibili effetti collaterali dei farmaci sui feti come ora. Durante l’infanzia ho subìto cinque interventi chirurgici per migliorare un po’ la funzionalità delle mie mani, e comunque non ho mai vissuto questo aspetto come un problema.

A ripensarci ora, da adulto e da padre, credo che la sofferenza maggiore l’abbiano provata i miei genitori”.

Fabrizio, pur giocando da più di dieci anni, come mai hai iniziato a partecipare alle competizioni per golfisti disabili solo da un anno e mezzo?

“Non conoscevo nulla del mondo del golf per disabili. Poi un giorno, giocavo in Liguria, vengo fermato da un signore che mi guarda e mi chiede come riesco a giocare nonostante le mie mani.

Quel signore era Stefano Bertola, uno dei tecnici FIG del settore paralimpico.  E’ stato grazie a quest’incontro assolutamente casuale che sono stato introdotto nel mondo del golf paralimpico, ed è stata anche la prima volta che mi sono sottoposto ad una visita del medico legale per certificare la mia disabilità”. – poi aggiunge ridendo – “Si parla sempre di falsi invalidi, ma io ero un falso valido!”

Fabrizio nelle sue avventure golfistiche è spesso accompagnato dal suo amico/caddie Rodolfo, emiliano purosangue, esuberante e grande intrattenitore alla diciannovesima buca. Un binomio golfistico garanzia di buonumore e divertimento.

Prima dei saluti, Fabrizio mi svela il suo segreto: “Il golf, oltre che piacermi moltissimo, è anche un modo per dimostrare ai miei figli che si possono fare tante cose anche con delle difficoltà.  E questo mi dà una grande carica!”


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