Gioco o non gioco? E’ questo il dilemma

Nell’articolo precedente ho accennato ad un dolore alla gamba sinistra che mi ha messo davanti al dilemma: Gioco o non gioco? 

Per il golf Italiano, questa settimana non è solo sinonimo di Masters, ma da molti anni anche quello di Campionato Nazionale Open Professionisti. Una tappa dell’Italian Pro Tour alla quale tutti noi Italiani partecipiamo con grande piacere nel tentativo di mettere il nostro nome al fianco di quelli dei grandi Campioni.

Venerdì scorso dopo essere tornato dalla Puglia, sono andato ad allenarmi come di consueto. Nei giorni precedenti, essendomi riposato, non ho avuto modo di constatare l’andamento del mio dolore alla gamba.

Non appena ho tirato fuori il sand dalla sacca, ho notato subito che qualcosa non andava. Ad ogni prova che facevo mi arrivava una fitta dritta nel medio-gluteo che però nel colpo era decisamente più sopportabile. Dunque mi sono detto: vabbè Miki, giocando si scalderà. Non l’avessi mai detto!!

Ovviamente, testardo come sono, ho continuato a giocare per tutto il giorno.

Tornato a casa ho chiesto a mio padre, Sergio è medico Reumatologo, se poteva organizzare una risonanza per vedere come fosse messa la gamba.

L’esito della risonanza magnetica non è stato molto rincuorante. Ha evidenziato due bei versamenti all’altezza dell’anca sinistra sul medio gluteo. La causa? Ovviamente il sovraccarico. 

Il primo pensiero è andato ai dieci cestini strabordanti di palle tirati tra una gara e l’altra ad Acaya. Però tra me e me mi sono detto: sono serviti, quello che è fatto è fatto!

Il passo successivo è stato cercare di capire cosa fare. Era Venerdì 2 aprile e la partenza per Miglianico, sede del Campionato, era fissata per lunedì 5 con flessibilità fino a mercoledì 7. 

Pochissimi giorni a disposizione e ancora meno opzioni per la guarigione. Le mie uniche armi a disposizione sono state il riposo e tanti antinfiammatori.

Lunedì 5 è arrivato in un battito di ciglia. La situazione era migliorata ma ben distante da quella che auspicassi, quindi decido di posticipare la scelta per Mercoledì 7. 

Mercoledì bussa alla porta, sono fuori tempo massimo, Gioco o non gioco?

Purtroppo questa volta no, non gioco.

Il dolore era decisamente diminuito, ma con un’infiammazione da sovraccarico di questo tipo, giocarci sopra avrebbe significato correre il rischio di renderla cronica ed è l’ultima cosa di cui ho bisogno.

Sono all’inizio di una stagione importante e  le prossime gare dell’Alps tour iniziano tra due settimane. Rischiare di trascinarmi l’infortunio per tutta la stagione solamente perché non ho avuto il coraggio di dire “stop”, sarebbe stato un errore che non mi sarei mai perdonato.

Se questa fosse stata l’ultima gara dell’anno, mi sarei dato un calcio nel sedere e avrei giocato sopportando il dolore, ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte.

Non è stata una decisione semplice. Sto giocando molto bene e l’istinto da giocatore mi avrebbe fatto giocare a tutti i costi, ma è qui che il supporto delle persone vicine a me è stato fondamentale.

Mi hanno fatto ragionare e messo davanti a tutte lo conseguenze positive e negative. Sono stati pazienti perché supportarmi non è facile.

Quindi a voi va un ENORME GRAZIE! 

L’unico lato positivo di questo infortunio è che potrò guardarmi la diretta del Masters tutto il giorno senza sentirmi in colpa.

In bocca al lupo a tutti per l’Omnium!! 

 


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