Golf e cambiamenti climatici: come erosione e siccità stanno riscrivendo il gioco

Un campo da golf può essere assimilato ad un delicato ecosistema, che ha bisogno di precise quantità di sole, acqua e vento per splendere in tutta la sua bellezza.

La situazione climatica in costante cambiamento sta mettendo a dura prova questo delicato equilibrio, con due fenomeni che dovrebbero preoccupare tutti gli appassionati di golf: l’erosione costiera e l’estremizzazione delle precipitazioni piovose.

I campi da golf di tutto il mondo sono messi a dura prova da queste forze ambientali che ne minacciano la sopravvivenza. Il cambiamento climatico sta determinando un inesorabile innalzamento del livello del mare e una maggiore intensità dei fenomeni piovosi, costringendo molti campi da golf a fronteggiare sfide senza precedenti. 

Una serie di studi rivela come questi fenomeni rappresentino rischi significativi per il futuro del golf. Questi pericoli non sono solo ambientali, ma anche finanziari, spingendo molti club verso decisioni difficili su costose misure preventive e una più accurata gestione delle risorse idriche.

Erosione costiera: una minaccia crescente per i campi lungo la costa

L’erosione costiera è una preoccupazione sempre più pressante per i campi da golf, in particolare per molti links delle Isole Britanniche. L’innalzamento del livello del mare ha reso molti di questi campi, situati tra sistemi di dune a ridosso della costa, vulnerabili ad un vero e proprio inghiottimento da parte del mare. 

Studi recenti, come Securing the Future of Golf di Custodian Golf, rivelano che circa il sei percento dei campi inglesi, circa 117 club, è ad alto rischio di erosione. Campi storici come i Links di St. Andrews in Scozia, così come il Royal Liverpool in Inghilterra e moltissimi altri, si trovano vicino al livello del mare e ad ogni mareggiata combattono con il rischio di vedere green e fairway inghiottiti dalla forza dell’oceano.

Il Fortrose & Rosemarkie Golf Club è un links nelle Highlands scozzesi dove si gioca a golf dal 1793. Questo campo vive l’impatto dell’erosione quotidianamente. Intense mareggiate hanno costretto il club ad avviare una campagna di crowdfunding per raccogliere i fondi necessari per costruire una diga rocciosa di protezione, evidenziando i costi crescenti per proteggere questi campi dall’erosione. 

In luoghi come il Montrose Golf Links, fino a sette metri di terreno sono stati erosi in un solo anno. Gli esperti avvertono che, se le tendenze attuali continueranno, questi campi potrebbero perdere fino a 85 metri di terreno entro il 2050, alterando permanentemente i paesaggi e sommergendo per sempre molti dei migliori campi al mondo.

Precipitazioni estreme e siccità: la doppia sfida per la gestione dell’acqua

Se il problema dell’erosione riguarda solo i campi che affacciano sul mare, il problema della gestione dell’acqua interessa qualsiasi campo da golf al mondo.

Non è un segreto che per far crescere l’erba serva molta acqua; allo stesso tempo però, per garantire la giocabilità del terreno, è importante che la superficie resti relativamente asciutta. Mantenere questo delicato equilibrio è uno dei compiti principali di architetti di campi da golf e superintendent.

L’aumento delle temperature e il conseguente aumento dell’umidità nell’atmosfera rende questo compito sempre più complicato. La tendenza metereologica infatti è quella di alternare prolungati periodi anticiclonici di grande siccità, ad eventi di pioggia estrema che riversano enormi quantità d’acqua in poche ore. Queste piogge estreme non hanno tempo di essere assorbite dal terreno e finiscono per allagare campi da golf e paesaggi interi, come abbiamo visto recentemente in varie città d’Italia e d’Europa.

Questi fenomeni infatti sono tanto pericolosi per i nostri amati campi da golf quanto per l’intero territorio e, anche se su scale estremamente diverse, le soluzioni sono molto simili.

Oltre alla necessità di ridurre le emissioni per combattere il problema alla radice, l’unica soluzione è quella di realizzare infrastrutture che riescano a canalizzare e raccogliere le acque piovane durante gli eventi estremi per poi riutilizzarle nei periodi di siccità.

Per un campo da golf si tratta di progettare canali di drenaggio e bacini di raccolta più efficienti, che permettano all’acqua in eccesso di scorrere lontano da green e fairway ed essere convogliata in capienti laghi artificiali, per poi essere usata nei periodi di siccità.

Implementare pratiche di gestione idrica sostenibile e impianti di irrigazioni moderni purtroppo ha costi importanti; queste misure però sono essenziali per la sopravvivenza del gioco, assicurando che i nostri amati campi da golf possano resistere alle sfide di un clima sempre più imprevedibile.


Related Posts

Il ritorno del legno 7

Il legno 7 ha sempre goduto di una bassa reputazione. Nasceva come un bastone fondamentalmente pensato per giocatori…
Total
0
Share