Golfers First! Intervista al Presidente EDGA Tony Bennett

‘Golfers First’ è il motto dell’European Disabled Golf Association (EDGA).

Queste due semplici parole esprimono perfettamente lo spirito dell’EDGA: ognuno ha la propria storia, le proprie caratteristiche, ma prima di tutto sei un golfista. Puoi giocare a golf con un braccio, senza gambe, con una paralisi cerebrale, con una neuropatia degenerativa, senza vedere, se sei autistico e così via.

EDGA quest’anno celebra il 21° anniversario, è affiliata con 34 Federazioni Nazionali (tra queste anche la Federazione Italiana Golf), e recentemente ha stretto accordi anche con federazioni extra-europee come Golf Australia, Golf South Africa, New Zealand Golf, The Indian Golf Union, The Costa Rica Golf Association, The Argentina Golf Association, The Israeli Golf Association, The Lebanese Golf Federation and Golf Canada.

Si rammenta anche che recentemente EDGA è stata premiata con il Confederation of Professional Golf 2021 President’s Award.

Parlare con Tony Bennett, il Presidente dell’EDGA, è sempre molto piacevole ed ogni volta mi apre nuove finestre nella mente.

“L’attività EDGA 2021, a causa della pandemia, è partita solo nel mese di giugno, ma nonostante tutto il bilancio è molto positivo: si è svolto il Campionato Europeo Individuale EGA per golfisti con disabilità, l’EDGA Tour con le gare valide per il WR4GD si è giocato regolarmente in tutta Europa, inoltre è continuato il lavoro di collaborazione con The R&A, International Golf Federation (Bennett presiede anche il Golfers with Disabilities Committee di IGF n.d.r.), European Tour (ora DP World Tour), Ladies European Tour e naturalmente European Golf Association.

L’obiettivo è rendere il golf disponibile per tutti (‘available for everybody’), perché è uno sport davvero accessibile a tutti: chiunque riesca a prendere un bastone in mano e colpire una pallina è in grado di giocare a golf.

Ognuno in base alle proprie caratteristiche fisiche, non è importante diventare ‘one-digit’ handicap, ciò che è importante sottolineare è che giocare a golf apporta dei benefici fisici, mentali e sociali”.

Prosegue Bennett: “Non ho mai trovato un circolo di golf che mi abbia detto “Qui non vogliamo i disabili”. Ho trovato invece molti circoli che nella pratica sono chiusi ai disabili, probabilmente senza nemmeno rendersene conto: per mancanza di accessibilità, per maestri di golf poco disponibili ad assumersi l’impegno – sicuramente più gravoso dell’ordinario – di insegnare la tecnica di gioco ad una persona disabile, per la non conoscenza delle opportunità e del valore aggiunto (non ultimo anche di aumento di giro d’affari) che l’inclusione offre.

Il lavoro di EDGA punta ad eliminare queste barriere con diversi mezzi: oltre alle collaborazioni continue con le principali controparti attive nel mondo golfistico che ho già citato, prepara i professionisti del golf – ad esempio, recentemente il nostro pro Mark Taylor si è recato in Sud Africa per tenere dei corsi di formazione ai professionisti locali – promuovendo il golf per disabili a tutti i livelli.

La Finale EDGA Dubai 2021, evento ad altissimo livello tecnico, che il pubblico ha visto in TV in contemporanea al DP World Tour Championship Dubai, ha avuto ed avrà sicuramente effetti positivi per tutto il movimento. Ma non ci sono solo i giocatori élite, ci sono anche i giocatori delle categorie più alte che possono comunque giocare le gare dell’EDGA Tour ed entrare nel ranking mondiale Stableford. Il nostro impegno è identico per tutte le categorie di giocatori.

A gennaio 2021, grazie al sostegno di The R&A e RSM UK, è uscito il film “Mulligan” con la testimonianza di alcuni giocatori EDGA.

Il film è disponibile gratuitamente sul canale YouTube di The R&A; nel Regno Unito ed in Australia è stato trasmesso da Sky Sport in primetime ed ha avuto un grande riscontro. Sono sicuro che molti si saranno identificati con i protagonisti, convincendosi di poter giocare a golf e di potersi divertirsi nel farlo.

La disabilità è ancora per molti vista come una differenza, una mancanza. Invece occorre rovesciare il concetto: è la disabilità che non fa differenze, può colpire chiunque, senza distinzione di età, sesso, ceto sociale. E’ per questo che il mondo del golf deve diventare sempre più accessibile ed inclusivo”.

Terminiamo la nostra chiacchierata scambiandoci gli auguri per il Natale e per un felice 2022, in attesa dell’avvio della nuova stagione golfistica: prossima tappa il 16-18 febbraio in Portogallo per il 2022 EDGA Montado Open.


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