Il migliore colpitore di palla mai vissuto non va dimenticato!

Il migliore colpitore di palla mai vissuto non va dimenticato!

Nella settimana del ritorno in calendario dopo ben due anni del Canadian Open, ritorna prepotentemente alla mia memoria quel personaggio incredibile che rispondeva al nome di Moe Norman.

È un dato di fatto che tutto in Moe Norman fosse insolito. 

Il suo swing, il suo abbigliamento, il suo comportamento, la sua voce, le sue scelte di vita, la sua firma (M-O-E, tutto in maiuscolo).

In un’epoca in cui leggende del golf come Ben Hogan, Gary Player e Lee Trevino conquistavano regolarmente titoli major, la sua precisione dei colpi attirò comunque il rispetto di molti dei suoi compagni di gioco creando il “cult” di questo personaggio.

Nato a Kitchener, Ontario, in Canada nel 1929, da bambino Norman amava passare le giornate con gli amici o giocare a hockey.

Tuttavia, una volta scoperto il golf, la sua vita ha cominciato a cambiare, ma pagando un prezzo non indifferente.

Quando l’interesse di Norman per il golf è sbocciato, la sua famiglia, proveniente della classe operaia si interrogò sul motivo per cui avesse scelto di praticare uno sport spesso associato all’élite.

Nonostante la passione sempre crescente di Norman per il gioco, la sua famiglia “lo allontanò completamente”, tanto che Norman rifiutò il loro successivo sostegno durante i tornei.

Durante la tarda adolescenza e l’inizio dei vent’anni, Norman si dedicò a perfezionare il suo “single plane swing” (swing su un solo piano), in modo da poter colpire regolarmente la palla dove voleva con notevole precisione.

Il “single plane swing” era il tentativo di Norman di migliorare l’efficienza del tiro e rimuovere il numero di variabili coinvolte. 

In posizione sulla palla, Norman voleva essere sicuro che la posizione dello shaft del bastone  fosse mantenuta all’impatto e riusciva ad ottenerlo con uno stance ampio, braccia tese e le mani allineate.

Era uno swing che richiedeva molta connessione fra fianchi, spalle, braccia e mani.

Tale era la sua dedizione al perfezionamento del suo swing, che si dice che Norman trascorresse così tanto tempo sul campo pratica al termine della giornata, i suoi palmi erano sanguinanti.

Più avanti nella sua carriera, Norman avrebbe condotto anche giornate dimostrative per i suoi fan e attirato l’attenzione di colleghi professionisti, tale fosse l’accuratezza dei suoi colpi.

Eppure, per Norman, vincere i tornei non era l’obiettivo finale. Il processo di colpire la palla pulita era più “spirituale” per lui – qualcosa che descrisse ad alcuni giornalisti come “la sensazione di grandezza”.

Molte persone esperte credono che Norman vivesse all’interno dello spettro dell’autismo.

Tuttavia esiste un’altra possibile teoria per spiegare i tratti della personalità di Norman.

Sembra che all’età di soli 5 anni , giocando con un amico su una slitta, fu colpito alla fronte dalla ruota di un’auto in retromarcia. 

Poiché non c’erano ossa rotte, la sua famiglia non lo portò in ospedale e alcuni neurologi teorizzarono che la diversa personalità di Norman potesse essere dovuta a una lesione cerebrale del lobo frontale.

“Sapeva cosa fosse importante nella vita. Non era semplicemente in grado di esprimerlo nei modi in cui lo avrebbero fatto molte persone.

Solo sul campo da golf  Norman si trovava nel suo elemento.

Chiacchierava con gli spettatori durante i giri di un torneo e persino accettava scommesse da parte degli spettatori sul fatto che potesse far rimbalzare una palla sul suo driver più di 100 volte o  infilare una palla nella tasca della camicia con un colpo.

Sebbene avesse avuto un grande successo nel suo nativo Canada, Norman ha avuto vita più dura sul PGA Tour negli Stati Uniti.

Collezionò infatti oltre 60 vittorie nel Canadian Tour, ma solo un solo top 10 sul Pga Tour in 15 anni, guadagnando $ 7.139.

Ha anche giocato in cinque tornei Senior PGA Tour, in cui ha guadagnato $ 22.900 in premi in denaro.

È apparso solo due volte nei quattro major, giocando nel Masters del 1956 e del 1957.

Dovette sopportare anche atti di bullismo da parte di colleghi professionisti, ma la cosa non passò mai sotto l’esame della Pga of America.

Dopo il ritiro, anche il denaro fu un problema per Norman. Nel 1995, il giocatore viveva in una stanza di un motel da 400 dollari al mese e teneva i vestiti nella sua macchina. Intervenne successivamente la Titleist che diede a Norman 5.000 dollari al mese per il resto della sua vita per ricompensarlo del suo servizio allo sport.

Solo pochi anni dopo, nel 2004, Moe Norman morì all’età di 75 anni.

Sebbene non ottenne il successo dei suoi contemporanei, l’eredità di questo vero pioniere del golf autoproclamatosi “miglior colpitore di palla mai vissuto” non va dimenticata.


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