Questa settimana per la prima volta nella storia il Los Angeles Country Club, uno dei migliori campi da golf del mondo, ospiterà un Major, il 123º U.S. Open.
In precedenza il percorso Nord dell’ L.A.C.C. ha ospitato alcuni eventi del PGA Tour e la Walker Cup nel 2017.
La location
La prima caratteristica che spicca del’ L.A.C.C. è la sua posizione: il campo si trova nel centro di Los Angeles, e più precisamente a Beverly Hills. Il contrasto tra la vegetazione naturale del percorso e lo skyline della città degli angeli sullo sfondo è mozzafiato, e il campo è circondato da ville appartenenti alle star di Hollywood. Tra queste spicca la Playboy Mansion, che affaccia direttamente sul tee della buca 14.
Il restauro
Il percorso Nord dell’ L.A.C.C. è stato costruito nel 1927 dal leggendario architetto George Thomas, artefice anche del Riviera C.C. e del Bel Air C.C.
Dopo la morte dell’architetto, e soprattutto negli anni ’70 e ’80, il campo ha subito varie modifiche soprattutto da un punto di vista agronomico. Sono stati ristretti tutti i fairway e modificati i bunker, e la famosa “Barranca” è stata ricoperta dall’erba, modificando completamente l’aspetto originale e la strategia delle buche.
Fortunatamente nel 2009-2010 il percorso è stato restaurato e riportato allo splendore originale da Gil Hanse e il suo team, con l’aiuto dello storico Geoff Shackelford.
Il restauro è partito dalla rimozione di migliaia di alberi, l’allargamento dei fairway che sono stati riportati alle dimensioni originali, la rimodellazione dei bunker nello stile di Thomas, e il ripristino della Barranca.
La Barranca è un elemento tipico del paesaggio del sud della California, e consiste in piccoli ruscelli che per la maggior parte dell’anno sono secchi, nei quali è presente un ecosistema di flora e fauna unico al mondo. Da un punto di vista golfistico è un ostacolo particolare, perché spesso la palla si trova ed è giocabile, ma il lie è completamente imprevedibile.
Grazie al restauro architettonico e a pratiche di greenkeeping che permettono di avere un terreno duro e compatto tutto l’anno, il risultato finale è un campo che sembra essere stato li per secoli.
Cosa aspettarsi durante lo U.S. Open
Lo U.S. Open è da sempre considerato il torneo con il percorso più difficile dell’anno. Come sempre sarà caratterizzato dai rough altissimi e i fairway e i green duri e veloci, ma questa edizione all’ L.A.C.C. avrà alcune differenze rispetto agli ultimi anni.
La più evidente sarà la larghezza dei fairway, che non saranno gli strettissimi corridoi che siamo stati abituati a vedere nelle passate edizioni, ma saranno larghissimi per gli standard di uno U.S. Open. La buca 13 per esempio, una delle più difficili del campo, ha un fairway largo 60 metri. Questo perché il geniale disegno dei green di George Thomas e la loro durezza rende impossibile attaccare alcune aste se non si è nel lato giusto del fairway.
Il percorso infatti è caratterizzato da green con forme molto particolari, piene di strette lingue e insenature, e con molte pendenze interne, e per questo motivo la velocità dei green sarà più bassa rispetto agli ultimi anni, per evitare che alcune pin position diventino ingiocabili.
Preparatevi quindi a vedere uno U.S. Open diverso dal solito, dove più che mai il protagonista sarà il percorso, uno dei grandi capolavori dell’architettura di campi da golf.
Vedere i migliori giocatori al mondo messi alla prova su questo campo sarà uno spettacolo degno dei migliori capolavori di Hollywood!