The War by the Shore, la battaglia sulla spiaggia del 1991. (In questo periodo preferisco evitare la traduzione letterale di war).
Questo è l’appellativo affibbiato alla Ryder Cup del 1991 ancora prima del suo inizio.
Era un claim più adatto ad un combattimento di wrestling che ad una sfida di golf, tant’è che il match Usa contro Europa arrivò a sfiorare livelli di competitività mai visti prima.
Che fosse il più alto o il più basso dei livelli raggiunti, è ancora da decidere a trent’anni di distanza.
Fu la prima Ryder Cup ad avere una copertura televisiva intera per tre giorni in uno scenario spettacolare quale l’Ocean Course a Kiawah Island nel Sud Carolina.
Controversie, accuse di eccessivo nazionalismo, grida assordanti degli spettatori e un finale drammatico.
Insieme al gioco spettacolare furono gli ingredienti perfetti per la messa in onda in prima serata il sabato su NBC alla fine di settembre.
Quell’ esposizione mediatica avrebbe aumentato l’interesse e gli ascolti delle Ryder Cup negli anni successivi iniziando a fare interessare la gente anche a diversi termini tecnici mai sentiti fino ad allora ( dormie, up, down, all-square, ecc.).
L’evento si svolse poco tempo dopo il conflitto in Medio Oriente, il sentimento patriottico e filo-americano era all’apice in tutti gli Stati Uniti.
Gli americani, guidati dal capitano Dave Stockton, vollero enfatizzare quel momento posando per una foto di ispirazione militare.
Alcuni giocatori del Team USA si presentarono inoltre indossando cappellini da golf camouflage ispirati al Desert Storm per la prima giornata dei match.
Tutto ciò alimentò gli spiriti. Gli europei dissero che alcune delle azioni degli americani furono al confine tra patriottismo e sciovinismo.
Addirittura una radio locale, venuta in possesso dei numeri dei giocatori europei, alimentò una campagna chiamata “sveglia il nemico” che durò durante tutta la settimana del torneo.
Nick Faldo disse:” quell’idiota della radio mi chiamò alle sei del mattino per svegliarmi.
Non sapeva che eravamo già svegli dalle cinque per preparare la giornata di gara, quindi gli dissi che ero già sveglio e chiusi la conversazione”.
In ogni caso, i toni della manifestazione del 1991 erano chiari.
Dalle accuse di violazione delle regole tra Paul Azinger e Seve Ballesteros, al ritiro di Steve Pate, dai singoli, per infortunio(con conseguente mezzo punto automatico per entrambe le parti), la cui legittimità venne messa in discussione da Team Europe.
Proprio come nel 1969, l’intera sfida si concluse sull’ ultima buca dei singoli della domenica.
Hale Irwin e Bernhard Langer, che sarebbero poi diventate due stelle della Hall of Fame, portarono il loro duello alla buca diciotto del famoso percorso disegnato da Pete ed Alice Dye. ( Guarda qui il ricordo di quella Ryder )
Gli Stati Uniti sconfitti consecutivamente nell’85 e nell’87 e con un pareggio nell’89 non vincevano dall’83.
Impossibile immaginare la tensione di Langer per quel putt da un metro e ottanta per pareggiare e tenere la coppa in Europa.
Lo sbagliò ed il resto è storia.
A Roma, a fine settembre sarai con me per vivere un altro momento di storia del golf ? Per non mancare leggi qui!