Le Golf National: uno “Stadium Course” per le Olimpiadi

L’ Albatros course del Le Golf National, teatro della splendida Ryder Cup del 2018, sarà il percorso sul quale questa settimana si svolgerà il torneo di golf delle Olimpiadi di Parigi 2024.

La storia del Le Golf National inizia alla fine degli anni ’80, quando la Federazione Francese di Golf (FFG) volle creare un campo da golf capace di ospitare competizioni internazionali e tornei professionistici. 

Il sito scelto, una vecchia discarica, era tutt’altro che ideale, pieno di macerie e detriti, e per arrivare al prodotto sul quale si gioca oggi, sono stati necessari imponenti lavori. Gli enormi movimenti di terra hanno permesso agli architetti, Hubert Chesneau e Robert Von Hagge, di costruire un vero e proprio “Stadium Course”, ispirato al TPC di Sawgrass.

Questo campo infatti non ha nulla a che vedere con i classici percorsi Heatland per la quale è famosa Parigi, e con le sue dune artificiali e i suoi numerosi laghi ricorda molto di più un campo della Florida che un percorso europeo.

Le dune artificiali che costeggiano i fairway sono state studiate per permettere agli spettatori di avere una visuale perfetta su ogni colpo, e spesso creano dei veri e propri anfiteatri dai quali si riescono a vedere più colpi contemporaneamente.

Oltre a garantire una visione ed un’esperienza senza pari agli spettatori, gli architetti hanno saputo trasformare i problemi di drenaggio del sito in un’opportunità. I fairway infatti sono sempre più bassi dei rough circostanti per le questioni di visibilità, diventando così dei veri e propri imbuti che raccolgono tutta l’acqua piovana.

Per risolvere questo problema sono stati creati otto grandi laghi artificiali, che vengono usati come scarico dei drenaggi e bacini per l’irrigazione, e allo stesso tempo hanno fornito il materiale per costruire dune e anfiteatri.

Questi ostacoli d’acqua, che entrano in gioco nei tee shot e colpi al green di dieci buche, rendendo il percorso molto difficile, e creano un finale che regala sempre colpi di scena e suspence fino all’ultimo colpo del torneo.

Memorabile è stato l’Open di Francia del 2022, dove Guido Migliozzi ha vinto con giro finale in 62 colpi, con quattro birdie nelle ultime sei buche.

Rispetto alla Ryder Cup del 2018 e alle scorse edizioni dell’Open di Francia, il campo sarà leggermente più facile per poter ospitare sia l‘edizione maschile che quella femminile del torneo olimpico, con il rough che sarà più basso e i green più morbidi. 

Aspettiamoci quindi score bassi e tanto spettacolo!


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