L’Orso e la Tigre

Il dibattito su chi sia il più grande golfista della storia fra Jack Nicklaus e Tiger Woods va avanti da molti anni senza trovare una risposta che non ricada nella sfera del giudizio soggettivo, e non potrebbe essere altrimenti nel momento in cui confrontiamo due giocatori che hanno vissuto l’apice della propria carriera a trent’anni di distanza.

Non solo l’evoluzione tecnologica dagli anni ’70 agli anni 2000 ha stravolto i parametri di giudizio di un’analisi oggettiva, ma all’epoca dell’Orso d’Oro le statistiche tenevano in considerazione un numero molto minore di parametri.

Prendendo in considerazione le vittorie, i numeri che più spesso vengono citati sono le 18 vittorie nei Major di Jack contro le 15 di Tiger; a queste si aggiungono le 55 top 10 di Nicklaus (di cui 19 come runner-up) nell’arco di 38 anni, contro le 26 di Woods (7 volte runner-up) in un lasso temporale di 22 anni.

Guardando alle altre vittorie sul circuito del PGA Tour, le 72 vittorie sul PGA dell’Orso rispetto alle 82 della Tigre non sembrano una grande differenza, ma Nicklaus ha messo giù il tee in 586 tornei in carriera, contro i “soli” 358 di Woods e questo porta le vittorie del primo al 12,5% contro il 23% del secondo; ancora più impressionante se consideriamo le top 10: 56% di Tiger contro il 46% di Jack; in entrambi i casi, numeri che fanno impressione.

“In questo sport, se vinci il 20% delle volte sei il più forte del mondo.”

(Jack Nicklaus)

Personalmente, per quanto non possa negare la sua eccellenza, non sono mai stato un grande fan di Tiger e penso che nella sua era il golf fosse meno divertente. Certo, vederlo giocare era uno spettacolo, ma non c’era competizione: chiunque scendesse in campo in quegli anni, sapeva che stava giocando per il secondo posto. Questo è probabilmente un altro aspetto che rende Tiger uno dei più grandi della storia del golf, ma l’era di Nicklaus era più avvincente, più appassionante nelle sfide che vedevano scontrarsi Player, Palmer, Trevino, Watson e tutto quel gruppo di una decina di giocatori che hanno reso il golf degli anni ’70 e ’80 indimenticabile per tutti gli “amici golfisti e non golfisti” che si ritrovavano a tarda notte in compagnia della voce di Mario Camicia.

Jack Nicklaus a Turnberry (Photo: Mario Camicia; dalla mia collezione privata)

Fra tutti questi numeri, che per quanto curiosi e divertenti non rendono giustizia a quello che le figure di Jack e Tiger sono state, c’è una coincidenza che forse racconta meglio di tutte quello che hanno veramente rappresentato per il golf: tutte le volte che Nicklaus ha giocato la sua ultima edizione di un Major, il titolo è stato conquistato da Tiger Woods. È un passaggio del testimone, dal più grande del suo tempo al più grande del suo tempo, e forse non dovremmo chiederci chi più merita di sedere sul trono, almeno fino a quando non arriverà il prossimo giocatore a contendere il titolo di “Greatest of All Times”.


Related Posts

C’è chi dice no

In questi ultimi giorni del 2024, le giocatrici dell’LPGA Tour stanno attendendo la decisione del board circa l’ammissione…
Total
0
Share