Mike Browne: dalla Royal Artillery ai campi da golf

Mike Browne si affretta a dire che il suo infortunio non è dovuto ad un’azione militare:

“Era il 2011, durante un addestramento, ho saltato un ostacolo e la mia gamba è crollata. Immagina un bastone di bambù quando lo schiacci dal basso verso l’alto, beh, quando sono atterrato la mia gamba ha fatto proprio così. Subito non mi sono preoccupato – càpita, ho pensato,  tra sei settimane tornerò come prima.”

L’ex artigliere della Royal Artillery Mike Browne si è recentemente qualificato al 3° posto (a parimerito con il connazionale Kipp Popert) alla Finale EDGA Dubai 2021.

Dopo aver subìto  ben 22 operazioni per cercare di salvare la gamba, e due anni di dolore continuo, nel maggio 2013 Mike parla con il suo medico e decide di amputare la gamba.

“Non riuscivo più a vivere in quelle condizioni: non potevo piegare la gamba, questo mi impediva di guidare un’auto, andare su un aereo, non potevo camminare su e giù per i gradini, e molte delle più banali quotidianità. Così ho deciso, alla fine è stata una decisione facile. Dopo l’operazione, mi sono svegliato, e quella è stata la prima volta – in due anni – in cui non sentivo dolore.”

Mike inizia a frequentare un centro di riabilitazione per militari e lì vede un poster della On Course Foundation (una fondazione che si occupa di promuovere il golf tra i militari mutilati ed invalidi, ndr) scoprendo così il golf.

Qui si apre un nuovo capitolo della storia di Mike Browne, che brucia le tappe: nel giro di un anno il suo handicap arriva a 8.

Un paio di anni dopo era già diventato professionista.

Mike racconta: “Ero arrivato ad un punto  piuttosto basso della mia vita,  ad essere onesti, e poi ho visto questo poster. Ho pensato ma sì, ci provo. Il golf mi ha dato tutto ciò che mi mancava, uno scopo. Mi ha restituito tutto ciò che l’infortunio mi aveva tolto. Mi ha dato fiducia e mi ha salvato davvero la vita.”.

Mike prosegue: “L’infortunio mi ha dato ancora più voglia di fare, voglia di dimostrare a me stesso ed agli altri che non importa cosa ti succede, puoi sempre fare qualcosa. Molte persone, dopo aver subìto un grave incidente, pensano che la loro vita sia finita, ma sai, ripeto sempre … ora  ho una nuova vita, bisogna approfittarne sempre al massimo!”.

Sì, Mike sta davvero sfruttando al massimo la sua nuova vita. Si è fatto strada nella parte alta del Gross World Ranking for Golfers with Disability (WR4GD) e si è guadagnato la partecipazione in diversi eventi di alto profilo: l’EDGA Scottish Open, giocato in concomitanza con l’Aberdeen Scottish Open, la già citata Finale EDGA Dubai 2021 e l’Australian All Abilities Championship giocato in concomitanza con l’Emirates Australian Open.

È altrettanto felice quando contribuisce al coaching che viene spesso fatto insieme a questi eventi, o con attività promozionali con la On Course Foundation.

“Posso finalmente ricambiare l’aiuto che ho ricevuto quando ero io ad essere in difficoltà, il che è una sensazione fantastica. Aiutare gli altri, questo sì che è geniale!”


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