Never Say Die, la storia di Jason Day

Never Say Die  ( Mai Dire Morire )

Never Say Die è il titolo di uno splendido cortometraggio di poco più di 10 minuti che mi fece stringere il cuore qualche anno fa.

Narra l’adolescenza di Jason Day, ora 33 anni, australiano, 12 titoli in carriera ed ex numero 1 al mondo.

Mi piacque così tanto da prendermi la briga di sottotitolarlo in italiano per poterlo far comprendere soprattutto ai bambini. Loro che per anni sono stati al centro della mia vita professionale come coach federale.

Quelli che hanno dato e daranno continuità al nostro splendido sport, che sebbene bisognoso di un radicale rinnovamento racchiude in se ancora valori degni di essere promossi ovunque. 

Valori espressi perfettamente nel video (lo potete gustare cliccando qui) dove Day racconta le difficoltà incontrate fin da piccolo.

La nascita in un paese di poco più di 3000 anime sperduto nel Queensland, in una fattoria dove è cresciuto tosando pecore ed allevando mucche in uno stato di semi-povertà.

La famiglia che spesso si recava presso la discarica comunale per cercare il necessario da rivendere o utilizzare per se, quando un giorno il padre trovò un legno 3 che venne tagliato a misura per Jason.

Poi i primi colpi a qualche palla da tennis durante i quali il papà si voltò verso la madre e disse:

“Un giorno questo ragazzo diventerà un campione”.

Le difficoltà incontrate dalla mamma dopo la malattia e la morte del marito.

Jason che prende una cattiva strada.

La richiesta della mamma alle sorelle di rinunciare al college per poterlo far studiare in una scuola adeguata.

E infine l’incontro che ha cambiato la vita a Day con Colin Swatton, che diventerà suo coach e caddie sul tour per quasi vent’anni.

I suoi compagni di gioco ricordano ancora che ad un certo punto si è buttato con l’anima, il corpo e la mente nella pratica.

La motivazione più forte era la volontà di riuscire nel golf  per togliere la mamma e le sorelle dalla situazione disagiata nella quale avevano sempre vissuto.

Le prime vittorie, le delusioni, la rabbia e il lieto fine…

Insomma una bella storia, che vi invito a guardare, possibilmente in compagnia dei vostri ragazzi. 

Never Say Die


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