Il golf è per sua natura uno sport che mette a dura prova le abilità, la strategia e la resistenza mentale di un giocatore. Una caratteristica peculiare del nostro gioco è quella che è possibile giocare senza un avversario in carne ed ossa, giocando contro il par del campo e cercando di tirare meno colpi possibili. Questo tipo di gioco è detto stroke-play, e domina incontrastato la scena del golf agonistico.
Il golf però è nato come gioco match-play. Il match-play è un format avvincente nel quale i giocatori giocano uno contro l’altro contando le buche vinte e non i colpi totali. In questo modo i giocatori possono essere molto più aggressivi, e la loro strategia viene influenzata dalla situazione dell’avversario.
L’idea di un Match-Club
Un campo da golf solitamente viene progettato per essere giocato in stroke-play, e questo tipo di layout si adatta bene anche al match-play. Quando però nel 2013 Michael Walrath decide di costruire un campo da golf, ha le idee chiare: il suo percorso sarà progettato per essere giocato esclusivamente in match-play, sarà un rifugio per coloro che apprezzano le complessità tattiche di questa formula, e ogni buca sarà un mini-duello tra avversari.
Il businessman newyorkese non perde tempo: ingaggia Gil Hanse, uno dei più importanti architetti di campi da golf contemporanei, e compra un terreno sabbioso nelle campagne della Georgia. L’idea è quella di creare un mini resort privato dove i soci possano prendersi qualche giorno di vacanza, alloggiare dentro il club e dedicare tutto il loro tempo a sfidarsi sul campo da golf.
Un risultato stravolgente
L’Ohoopee Match Club a prima vista sembra un campo da golf tradizionale, con fairway ondulati, green inclinati e ostacoli collocati con cura. Tuttavia, man mano che si inizia ad approfondire, spiccano le sue caratteristiche uniche e la filosofia di design. Sullo score noterete che alcune buche hanno un mezzo par, i par 5 corti sono indicati come par 4½, e i par 4 corti come par 3½: questo perchè in match-play il par è indifferente e nessuno conta la somma dei colpi rispetto al par. Il motto del club è: “No one cares what you shoot”, ovvero: “a nessuno interessa quanto hai fatto”.
Le buche poi sono 22, e il routing cambia tra mattina e pomeriggio per permettere agli ospiti di giocare un routing diverso senza annoiarsi. Le restanti 4 buche vengono usate per gli spareggi in caso di parità dopo 18 buche.
Ogni buca è stata meticolosamente realizzata per favorire colpi strategici, premiare la presa di rischi e offrire ampie opportunità per cambi di scena. Ciò crea un’esperienza avvincente in cui nessun vantaggio è mai al sicuro e nessun deficit è insormontabile.
La grande differenza con un percorso tradizionale la fanno i green. Non dovendosi preoccupare del par o del fatto che le gare valgano per l’handicap, l’architetto ha potuto progettare green complessi con pin position difficilissime, senza preoccuparsi del fatto che qualcuno possa fare 5 putt dato che si gioca esclusivamente in match-play.
Il percorso dell’Ohoopee Match Club è un tributo ai principi senza tempo del match-play. Ogni buca racconta una storia, presentando ai golfisti sfide diverse e opportunità di gloria. La pianificazione strategica è fondamentale, poiché su ogni colpo i giocatori devono scegliere tra aggressività e prudenza, adattando la propria strategia di gioco ai punti di forza e alle debolezze dell’avversario. Con le sue lunghezze di buca variabili, i dogleg e le brutali pendenze dei green, il percorso richiede versatilità, precisione e immaginazione ai golfisti di tutti i livelli di abilità.