Questo 2023 per lo svizzero Patrick Rosenast è stato un anno ricco di soddisfazioni: alcuni ottimi piazzamenti, per finire con la vittoria della categoria Men alla recente President Cup by 7Layers svoltasi al Royal Park I Roveri di Torino lo sorso ottobre.
“Senza golf non sarei quello che sono oggi”, afferma Patrick con un largo sorriso, “nel modo più assoluto”.
A Patrick il golf non è mai andato troppo a genio: preferiva il calcio, il tennis, la pallamano e soprattutto la mountain bike. In famiglia la golfista era la moglie Rovena, ma non era mai riuscita a coinvolgerlo più di tanto.
A fine 2020 Patrick Rosenast subì un delicato intervento chirurgico al cervello.
Quando si risvegliò tutto era cambiato.
“Mi chiesi dov’era il mio braccio sinistro, la mia gamba sinistra. Non sentivo nulla. Mi dissi che forse era causato dall’anestesia che non avevo ancora smaltito del tutto, ma qualcosa mi diceva che non era una bella cosa. Iniziai ad elencare mentalmente le date di nascita dei miei familiari, sì quelle le ricordavo tutte. Almeno il cervello funzionava ancora”.
La conferma alle paure di Patrick arrivò a breve: aveva tutto il lato sinistro paralizzato. Fortunatamente i muscoli del viso erano salvi.
Patrick racconta i primi tempi dopo l’operazione. “Sono sempre stato molto positivo, e questo senza dubbio mi ha aiutato. Ma non è stato facile. Mia moglie mi ha aiutato moltissimo, ma è stato uno shock anche per lei, vedermi così, incapace di fare qualsiasi cosa”.
La riabilitazione è stata lunga ed impegnativa. “Avevo accettato di dover convivere con una sedia a rotelle per il resto della mia vita. Così iniziai a fare delle ricerche in rete, cercando una sedia a rotelle più leggera, quando mi imbattei in un video di un paragolfer. Ebbi una folgorazione”.
Il golf divenne così una parte importante della sua riabilitazione: inizialmente provando a swingare in casa, Patrick si accorse presto che era un esercizio utilissimo per migliorare l’equilibrio. Piano piano, riuscì ad alzarsi dalla sedia a rotelle.
“Oggi, quando sono in piedi, le mie ginocchia sono comunque deboli, non ho la possibilità di assumere una posizione solida sul terreno. Swingo con un solo braccio, ho provato anche ad usare entrambe le braccia, ma non riuscivo”.
Patrick Rosenast ha contribuito in modo determinante alla nascita della Swiss ParaGolf Association, che raccoglie tutti i golfisti con disabilità elvetici (al momento sono 16).
“Senza il golf sarei caduto in un buco nero” conclude Patrick. È stato la mia salvezza, mi ha permesso di giocare anche se sono un po’ ammaccato… sì, decisamente il golf è tutto”.