Playboy ha lasciato il segno, anzi i “suoni”…

Escludendo la Ryder Cup ed il WM Phoenix Open, il golf non è mai stato un gioco ricco di suoni, o almeno non dovrebbe esserlo.

Il pubblico aggiunge qualche variazione al tema, ma altri tipi di “suoni” non convenzionali sono solitamente fonte di distrazione o disapprovazione.

Quelli che si possono sentire per esempio alla 14 del Los Angeles Country Club.

Scimmie che stridono e pavoni che gracchiano hanno fatto ridere anche i partecipanti del 123° US Open che si disputava proprio nella città californiana.

Una fauna selvatica che (purtroppo, aggiungo io) fa parte dell’ex casa di Hugh Hefner, ex icona della cultura pop e caporedattore della rivista Playboy morto nel 2017.

Ora la “Mansion” è del miliardario Daren Metropoulos che continua ad accudire scimmie e pavoni, dopo aver unito la nuova proprietà alla sua casa.

Anche Patrick Cantlay nonostante la sua fama di uomo di ghiaccio dalla quale deriva il soprannome di “Iceman” non può passare indifferente dietro il tee della 14.

Originario di Long Beach, ha giocato su quel percorso decine di volte.

“Quasi ogni volta che torno sento le scimmie. Ci sono anche molti altri animali selvatici”, ha detto Cantlay, che giocava per la UCLA che ha la sede proprio in fondo alla strada.

Si tratta effettivamente di più di 50 scimmie scoiattolo che alla vista degli umani diventano ancora più rumorose.

Zac Blair, altro giocatore del PGA Tour, che nel 2015 si trovava con alcuni soci sul percorso, venne morso nel tentativo di dare alle creature una banana, nonostante gli avvertimenti.

Nel 2014, Crystal Hefner, la terza moglie di Hugh, dichiarò a The Hollywood Reporter che scimmie, cacatua, pavoni, gru africane, pappagalli, tucani, pellicani e colombe vivevano nella proprietà, che si estende per più di 2 ettari.

Hefner acquistò la villa nel 1971 per poco più di 1 milione.

“La prima cosa che fece quando acquistò la proprietà fu  di aggiungere gli animali e renderlo un ambiente fantastico per loro”, ha detto. “Qui siamo in un’oasi. Viviamo in paradiso”.

Una villa resa ancora più desiderabile dalla sua posizione, a pochi passi da un iconico progetto di George Thomas.

Anche se l’ubicazione della proprietà non era utile per Hefner a quello scopo.

La sua richiesta di adesione al club sarebbe stata respinta.

Il Los Angeles Country Club è famoso per la la rigidità d’ammissione nei confronti delle stelle di Hollywood.

La presenza di Hefner sul percorso, grazie alle scimmie è stata comunque significativa, e lo è tuttora.


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