Raymond e la hole-in-one

Raymond e la hole-in-one.

Raymond Brunelle vive a West Palm Beach, ha 63 anni e gioca a golf da quasi. mezzo secolo.

In questi 50 anni ha, come tutti noi, accarezzato il sogno della hole-in-one.

Ne aveva fatte due da piccolo, ma ovviamente in condizioni parecchio diverse, e perciò desiderava ripetersi “da grande”.

Alla fine gli dei del golf lo hanno accontentato.

Il 2 Ottobre scorso si é recato a giocare all’Heritage Course, uno dei tre percorsi disegnati da Jack Nicklaus al The Club at Ibis, che si trova nella città dove risiede.

Arrivato alla buca 16, un par 3 di 202 yards dai back tees, che lui ha giocato dal battitore avanzato, a circa 160 yards, ha giocato un ferro 8.

Ed é successo.

Arrivato sul green con i suoi compagni di gioco, ha avuto la soddisfazione di estrarre la palla dalla buca.

Raymond ha poi raccontato:

“Era un giorno con un pò di foschia, abbiamo visto la palla rimbalzare verso la buca e sparire, ma nessuno di noi era certo di dove fosse finita, se in buca o nascosta dietro l’asta”

“Quando siamo arrivati sul green abbiamo avuto la certezza”.

Le probabilità di realizzare una hole-in-one sono di 12.500 a 1.

Secondo le statistiche del Natonal Hole-in-One Registry (sì, esiste, quando sono entrato sul sito ne segnava 90.682, ma si aggiorna in tempo reale) é un evento che si verifica ogni 3.500 giri.

Quattro giorni dopo, Raymond é tornato a giocare sullo stesso percorso.

E’ arrivato alla buca 16, certo che avrebbe subito la vendetta degli dei, e stavolta l’ha giocata da 128 yards, usando un pitch.

Ed é successo di nuovo.

“Speravo di fare un par, ma ci siamo resi conto già dal tee che la palla era entrata”

“Quali sono le possibilità di realizzare due hole-in-one nella stessa settimana, tanto meno in due giri consecutivi, usando bastoni diversi, da battitori differenti in condizioni climatiche differenti?”

L’unica statistica, non proprio calzante, esistente in merito dice che la possibilità di realizzare due hole-in-one nello stesso giro sono di 67.000.000 a 1.

Comunque, credo che a Raymond la statistica a questo punto interessi poco.

Lui ormai é nella storia.


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