Royal Portrush – moderno e selvaggio

Considerato uno dei migliori percorsi da campionato al mondo, Royal Portrush vanta sicuramente il paesaggio e le dune più spettacolari tra tutte le sedi dell’Open Championship.

In perfetto stile irlandese, le dune attraverso cui si snoda il campo sono enormi e selvagge, offrendo una tela naturale ideale per la creazione di un tracciato straordinario.

Situato sulla costa nord-orientale dell’Irlanda, il Dunluce Links di Royal Portrush è uno degli esempi più emblematici dell’architettura di Harry Colt, probabilmente il progettista di campi da golf più influente e importante della storia. A lui fu affidato, nel 1923, l’incarico di ridisegnare il tracciato originariamente firmato da Old Tom Morris, ma i lavori di costruzione iniziarono solo nel 1929.

Nel 1951, meno di vent’anni dopo l’inaugurazione del nuovo tracciato, Portrush ospitò il primo Open disputato al di fuori della Gran Bretagna. Sarebbero poi trascorsi quasi settant’anni prima che il più antico major del golf tornasse in Irlanda del Nord. Ma l’attesa fu ampiamente ripagata: nel 2019, l’irlandese Shane Lowry conquistò la Claret Jug proprio sul Dunluce Links, scrivendo una delle pagine più emozionanti della storia recente del torneo.

Il Campo

Il Dunluce Links di Royal Portrush si distingue dalla maggior parte dei links irlandesi e scozzesi per la complessità dei suoi green.

Molti links storici sono stati “scoperti” piuttosto che costruiti: i progettisti sceglievano aree pianeggianti tra le dune per posizionare i green, ed è per questo che molti di questi campi presentano green relativamente semplici. 

Portrush, invece, fu realizzato in una fase avanzata della “Golden Age” dell’architettura di campi da golf. Quando il campo è stato costruito Harry Colt era all’apice della sua carriera e aveva grande esperienza nella costruzione dei green, riuscendo a modellare superfici molto più dinamiche e articolate rispetto alla norma.

Per poter ospitare le infrastrutture dell’Open, nel 2015 sono state costruite due nuove buche, la 7 e la 8, che sono andate a sostituire la vecchia 1 e 18. Il terreno sul quale sorgono le nuove buche è spettacolare, proprio sotto la grande duna che domina tutto il paesaggio di Portrush. Alcuni elementi però sono stati fortemente criticati per non essere all’altezza del resto del percorso, come il green dell 7 che è gia stato ricostruito tre volte dal 2017.

Il campo si snoda tra dune imponenti e ondulazioni di media grandezza, perfettamente proporzionate al gioco del golf. La strategia di molte buche è data proprio dal modo in cui queste ondulazioni naturali influenzano il gioco: il terreno stesso è l’ostacolo principale, molto più della sabbia. Non a caso, Portrush è di gran lunga il campo della Rota dell’Open con meno bunker, con soli 62 ostacoli di sabbia.

Come da tradizione, il routing del percorso parte nel cuore del villaggio di Portrush e si estende fino al mare, per poi tornare nell’entroterra e, dopo alcuni giri centrali nella proprietà, si conclude con il green della 18 che riporta il giocatore vicino al paese. Questo tracciato conferisce al percorso un’identità unica, con continui cambi di direzione che aumentano la varietà strategica soprattutto in presenza di vento.

Nonostante la sua posizione costiera, molte delle viste sull’oceano sono in realtà celate da una cresta di dune (sulla destra della nuova buca 7) che separa il campo dalla spiaggia. L’apice estetico si raggiunge alla buca 5, un meraviglioso par 4 corto e drivable, giocato da un tee sopraelevato che regala una vista mozzafiato sull’Atlantico. Il green è incastonato sull’orlo di una duna che precipita direttamente sulla spiaggia sottostante, ed è protetto da un mound che ne caratterizza la strategia.

La combinazione tra green audaci, terreno duro e ondulato e un paesaggio naturale di straordinario impatto, rende il Dunluce Links del Royal Portrush non solo uno dei migliori campi da golf del Regno Unito, ma uno dei più affascinanti e completi al mondo. Un percorso dove la storia, l’architettura e la natura si fondono in modo magistrale, e che questa settimana avremo la fortuna di vedere testato dai migliori giocatori al mondo durante l’Open Championship.


Related Posts
Total
0
Share