Come Usare Excel per Tracciare le tue Statistiche Golfistiche.
Nel meraviglioso mondo del golf amatoriale, dove ogni colpo è un’epopea e il nostro swing sembra cambiare più velocemente delle previsioni meteo, ci sono alcune statistiche fondamentali che possono aiutarci a migliorare il nostro score. E no, non sto parlando solo di quante palline perdiamo durante un round (anche se sarebbe interessante), ma di dati veri che possono rendere la nostra esperienza sul green un po’ meno imprevedibile e le nostre 18 buche più interessanti da vivere anche in quelle giornate dove il gioco non gira.
La parte migliore? Possiamo facilmente tenere traccia di queste statistiche con un semplice file Excel. Creare un foglio di calcolo personalizzato per registrare le nostre performance non richiede abilità da ingegnere della NASA: basta una tabella con le voci principali e un aggiornamento costante dopo ogni round.
Per calcolare le percentuali, è sufficiente inserire i dati in colonne separate e utilizzare formule base come =CONTA.SE()
per contare il numero di volte in cui si verifica un evento e =NUMERO_EVENTI/TOTALE_COLPI*100
per ottenere la percentuale.
Ecco le 5 statistiche che devi sempre monitorare:
1- Percentuale di fairway centrati
Ogni volta che inizio un round, prometto a me stesso di mirare al fairway. Poi, il drive parte e finisce in una zona talmente remota che mi chiedo se dovrei pagare una tassa per esplorazione. Teniamo conto della percentuale di fairway centrati: è una delle statistiche più basilari e rivela molto sulla nostra costanza dal tee. Anche se il nostro obiettivo non è diventare il prossimo Rory McIlroy, sapere quanto spesso riusciamo a evitare i guai può aiutare a impostare la strategia per i colpi successivi.
Come tenerlo monitorato su excel? Inseriamo una colonna per i colpi dal tee e un’altra per indicare se il fairway è stato centrato (ad esempio con un “1” per sì e “0” per no).
2- GIR (Greens in Regulation)
No, non è un termine da Star Trek, ma una statistica che ci dice quante volte riusciamo a raggiungere il green nei colpi regolamentari (due colpi per un par 4, per intenderci). È qui che iniziamo a capire se il nostro gioco lungo è più affidabile della mia capacità di evitare i bunker e le zone d’approccio peggiori. Per chi come noi è soggetto a crisi esistenziali ad ogni colpo sbagliato, questa statistica può essere illuminante: puntiamo a migliorare anche solo di una percentuale modesta per vedere un impatto positivo sullo score e cerchiamo di capire quale ferro in sacca è il più costante.
Per calcolarla, usiamo una colonna dedicata dove segniamo con un “1” ogni volta che centriamo il green nei colpi regolamentari. La formula per ottenere la percentuale è =SOMMA(COLONNA_GIR)/CONTA.VALORI(COLONNA_GIR)*100
3- Putt per round
Ahhhhh, il putt. Quel momento in cui la pallina sembra prendersi gioco di noi, fermandosi a un centimetro dalla buca o correndo via come se stesse scivolando sul ghiaccio. Tracciare il numero di putt per round è cruciale, perché spesso la differenza tra un buon score e un pomeriggio da dimenticare si gioca proprio sul green. Monitorare i putt ci aiuta a identificare se abbiamo bisogno di lavorare sulla lettura delle linee o sulla nostra tranquillità interiore (o magari entrambi).
Per monitorare i putt, creiamo una colonna dove segniamo il numero di putt per ogni buca. Calcolare la media è semplice: =MEDIA(COLONNA_PUTT)
.
4- Errori evitabili (unforced errors)
Come in una partita di tennis, nel golf amatoriale ci sono colpi che nessuno ci obbliga a sbagliare, eppure riusciamo a farlo lo stesso con una precisione chirurgica. Tracciare quanti colpi facciamo fuori posizione a causa di scelte discutibili o semplici disattenzioni è un modo per capire dove stiamo perdendo colpi inutilmente e non ripeterlo in futuro.
Per tenere traccia, aggiungiamo una colonna dove registriamo il numero di errori evitabili per buca. Possiamo poi calcolare la media per round con =MEDIA(COLONNA_ERRORI)
5- Percentuale di up-and-down/scrambling
Questa statistica misura quante volte riusciamo a salvare il par quando manchiamo il green. Per noi amateur che spesso ci troviamo a giocare chip disperati, è un ottimo indicatore di come stiamo migliorando il nostro gioco corto. Incrementare anche solo leggermente questa percentuale può portare a ridurre drasticamente i bogey e i doppi bogey. E piantiamola, come faccio io, di urlare “APRO LA LAMA COME PHIL” per poi ritrovarsi con una bella lamata di 60 metri in bosco.
Su Excel aggiungiamo una colonna per segnare con un “1” ogni volta che riusciamo l’up-and-down e =SOMMA(COLONNA_UP)/CONTA.VALORI(COLONNA_UP)*100
per calcolare la percentuale.
Praticare in Modo Intelligente
Tenere traccia di queste statistiche non è solo per quelli ossessionati dal miglioramento. È un modo per capire meglio il proprio gioco, prendersi un po’ meno sul serio e, magari, sorprendersi quando finalmente si vede un miglioramento. E poi, ammettiamolo, cosa c’è di meglio che vantarsi con gli amici al circolo del proprio 78% di GIR anche se hai fatto 28 puntarelli?
Ma soprattutto, grazie a queste statistiche, possiamo praticare in maniera più mirata e intelligente, concentrandoci sugli aspetti specifici che necessitano di miglioramento. Questo ci permette di evitare di passare ore al campo pratica a sparare drive in maniera compulsiva, distruggendoci la schiena senza un vero scopo. Con un piano basato sui dati, ogni sessione di pratica diventa più efficace, aiutandoci a trasformare le debolezze in punti di forza e rendendo il nostro tempo sul campo non solo produttivo, ma anche più divertente.