Anche questa mattina sveglia alle 6.00, ma mi sembra meno buio di ieri.
Ormai mi sento completamente ambientata: saluto i volontari del parcheggio, l’autista del mini-bus, la guardia dell’ingresso e quella del media center.
Mi dirigo al tee della 1, prima partenza alle 8.10. Arrivo un quarto d’ora prima, c’è il consueto spettacolo delle tifoserie in piena azione. Si balla a ritmo di ‘Summertime’ dalla colonna sonora di Grease, YMCA dei Village People fino alla ‘Macarena’.
Si comincia con quattro foursome; anche oggi Capitan Pettersen manda in campo per prime le rookies Linn Grant/Maja Stark contro Danielle Kang/Andrea Lee.
Come diceva Nietzsche, ciò che non uccide fortifica, e la ‘cura’ di ieri ha giovato alle due giovani del Team Europe. Si vede da subito: sono molto più rilassate rispetto a ieri, Maja Stark balla, la Grant – più riservata – sorride.
Danielle Kang al momento del suo teeshot – come già le avevo visto fare a Gleneagles per la Solheim 2019 – chiede la musica e incalza i cori della ‘curva USA’: è l’unica a farlo, per tutte le altre viene rispettato il classico e religioso silenzio. Entrambe i team scelgono un teeshot in tranquillità. Le giovani svedesi vincono il match 1 up: l’obiettivo di Capitan Pettersen è raggiunto.
Seguono la coppia Georgia Hall/Céline Boutier contro Nelly Korda/Allisen Corpuz. La (ex) coppia invincibile di Gleneagles non mi convince più.
La Hall non ha più quell’aria da cattivella che non perdona, e la Boutier si nasconde sotto la visiera. Nelly Korda invece ha lo sguardo freddo della cecchina, mentre la Corpuz emana calma e sicurezza. Si capisce già dal teeshot potente e preciso di Nelly Korda come finirà il match: 5&3 per le americane.
Poi è il momento di Anna Nordqvist/Leona Maguire vs Lexi Thompson/Megan Khang. Teeshot in sicurezza con ibrido per la Nordqvist, driver puntato al green per la Thompson, che finisce in acqua. Questa la storia del match: europee in difesa, americane in attacco. La spuntano le americane che vinceranno 1 up.
Infine Emily Pedersen/Carlota Ciganda vs Lilia Vu/Jennifer Kupcho. La Ciganda viene accolta con un tripudio: ieri è stata la trascinatrice del Team Europe, e tutti le siamo grati. Le due americane si sentono in soggezione.
La Ciganda è una giocatrice d’attacco e qui non si smentisce: driver diretto in green – che rischia di andare in acqua. Ma la Pedersen non è da meno, ieri ha messo a segno una hole-in-one, la seconda della storia della Solheim Cup, quando ti capitano certe cose ti danno una bella carica. Ed infatti le europee vinceranno 2&1.
Incontro tra il pubblico Nuria Iturrioz, recente vincitrice de La Sella Open, gara del circuito del Ladies European Tour. Mi racconta che non voleva perdersi lo spettacolo della Solheim Cup, prima di partecipare al Lacoste Ladies Open a Golf Barriere. Le sarebbe piaciuto vedere anche Ana Pelaez nel Team Europe, ma comunque l’Europa vincerà!
Le fourballs pomeridiane vedono un predominio europeo: solo la coppia delle veterane svedesi Anna Nordqvist/Caroline Hedwall soccombono contro le americane Cheyenne Knight/Angel Yin, ma comunque hanno mostrato grinta e bel gioco.
Linn Grant ha recuperato il suo putt (dopo il disastro di venerdì mattina), Charley Hull è ritornata l’implacabile signora dei fairways. Restano le incognite Georgina Hall e Céline Boutier.
Domani (cioè oggi per chi sta leggendo) si riparte in assoluta parità: Europa 8 – USA 8.
In generale le americane mi sono apparse più combattive e aggressive, le europee più sulla difensiva.
L’unica cosa certa è che il day 3 della Solheim Cup sarà molto, molto lungo e soffriremo tutti.
Primo teetime alle ore 11.10 con Linn Grant vs Meghan Khang.
Vamos Girls!
Sarà possibile vedere la Solheim Cup commentata da Alessandro Bellicini, Isabella Calogero e Nicola Pomponi su Discovery Plus/Eurosport domenica 24 settembre (10.00 – 18.00).