La Ryder Cup Italiana non è ancora iniziata, ma tra gli analisti internazionali non si fa altro che parlare dei par 4 del Marco Simone e delle varie strategie che useranno i giocatori.
Questo perché, essendo un campo progettato appositamente per i match della Ryder, l’architetto Dave Sampson ha disegnato ben 3 par 4 “drivabili”, ovvero raggiungibili con il primo colpo.
Questo tipo di buca è la più spettacolare nel golf perché può essere giocata in molti modi diversi, mettendo alla prova la strategia dei giocatori. Nei match foursome (colpi alternati) probabilmente vedremo scelte più prudenti, mentre nei match fourball (score migliore tra i due, buca per buca) i giocatori saranno molto aggressivi e vedremo molti birdie e eagle.
Sicuramente il punteggio del match e la posizione dell’avversario, così come la posizione dell’asta, influiranno molto sulle scelte.
Buca 5, par 4, 340 metri
Il primo par 4 drivabile è la 5. Questa buca ha un lago che costeggia la sinistra del fairway e protegge il lato corto del green. Per questo è raggiungibile con il driver solo quando i battitori sono avanzati, e il colpo è molto rischioso.
La strategia conservatrice consiste nel tirare un ferro dal tee, decidendo se posizionarsi prima o dopo il bunker sulla destra del fairway, per lasciarsi un corto wedge al green.
Durante le scorse edizioni dell’Open d’Italia i battitori sono stati avanzati più volte, e alcuni giocatori sono riusciti a raggiungere il green.
Buca 6, par 4, 343 metri
La 6 non è effettivamente drivabile perché il green molto rialzato rispetto al fairway non permette alla palla di rotolare. Sarà interessante però vedere se i giocatori sceglieranno di tirare un drive molto vicino al green e lasciarsi un approccio molto in salita, oppure giocare più corti e lasciarsi un colpo pieno.
Buca 11, par 4, 305 metri
La 11 è il primo vero par 4 drivabile. Si gioca in salita verso il punto più alto del campo, e il fairway è difeso a sinistra da un ruscello che arriva fino al green e a destra da una serie di bunker. Un altro bunker al centro del fairway rende il lay up dal tee più difficile e i giocatori dovranno decidere se giocare nelle strettoia sulla destra, volare questo bunker e lasciarsi a 60 metri, o tirare direttamente al green.
Il green è molto ondulato e ben difeso, e la linea di tiro è dettata dalla posizione della bandiera. Durante l’Open d’Italia con l’asta corta a destra anche i giocatori più aggressivi tendevano a lasciarsi un colpo pieno di secondo, ma con la formula match-play possiamo aspettarci di tutto.
Buca 16, par 4, 298 metri
Questa buca è la più spettacolare del Marco Simone. Qui verranno decisi molti match e vedremo colpi eccezionali.
La buca è tutta in discesa ed è cosi corta che alcuni giocatori raggiungeranno il green con un legno 3, per questo vedremo dei lay-up solo dopo che un avversario tirerà per primo in acqua. Il green è difeso dall’acqua sul lato corto e a destra, e il lato sinistro è protetto da due bunker. La forte pendenza del green da sinistra a destra rende gli approcci da sinistra molto difficili.
Basta poco per andare in acqua con il drive, come successe a Rory McIlroy nell’ultimo giro dell’Open del 2021. Chi invece sbaglierà sul lato giusto, a sinistra, dovrà sudare per portare a casa un birdie.