Cosa c’entra il videogame? Ora ve lo spiego.
Le modalità di preparazione di un torneo possono cambiare da giocatore a giocatore. Chi preferisce praticare tirando migliaia di colpi, chi cerca di migliorare gli aspetti mentali, chi ancora accumula ore ed ore sul percorso e così via.
Anche la preparazione fisica è di vitale importanza, così come la strategia di gioco che è parte integrante del lavoro di avvicinamento alla gara.
Avere la strategia corretta è fondamentale per il successo.
Conoscere le linee corrette sui tee shot, dove scegliere di giocare un driver piuttosto che un legno 3, individuare i settori dove giocare in green: tutti elementi chiave per costruire una performance di livello.
I professionisti, com’è giusto che sia, non dovrebbero trascurare nessun dettaglio.
L’analisi dello yardage book (mappe del percorso) e altri strumenti statistici, sempre più affidabili, daranno una visione del percorso di gioco a 360°.
La prova del campo ad inizio settimana servirà poi per provare “dal vivo” il tutto oltre a migliorare le sensazioni sopra ed intorno ai green.
Un professionista del Korn Ferry Tour sta però adottando un approccio unico a questo lavoro di preparazione.
Ryan McCormick, professionista da 9 anni usa i videogiochi per entrare nel mood agonistico.
Mentre Tiger Woods dichiara candidamente di rilassarsi davanti ad un gioco di azione come Call of Duty, il professionista del new Jersey utilizza PGA Tour 2K23 per farsi un’idea dei percorsi prima di giocarli.
“La prima cosa che faccio è quella di utilizzare la linea blu (palla-target) per avere un riferimento verso il quale tirare”, dice McCormick. “La trovo utile per consolidare l’immagine che voglio su quella buca durante la settimana”.
L’uso del videogame non gli permette solo di esplorare il percorso.
Con alcune funzioni personalizzabili, McCormick è anche in grado di cambiare i parametri legati alla risposta della palla sul terreno e quelli relativi al meteo.
Utilizzando il vento prevalente in quella località specifica, è possibile farsi un’idea di massima sulla quantità di rimbalzo e di rotolo della palla.
Parametri “on-demand” insomma, con i quali McCormick può avere un’idea di come giocherà il campo durante la settimana del torneo, il tutto senza nemmeno giocare il campo.
Personalizzando anche le posizioni delle aste in base al foglio delle pin-position del torneo.
Se una buca venisse “tagliata” in un punto difficile, il posizionamento della bandiera nel videogioco darebbe una prima idea di quale settore del green preferire nei colpi di avvicinamento.
“Sto solo cercando di avere una buona strategia e dove voglio giocare su alcune buche, relativamente a come è preparato il percorso.
“Posso anche ottenere lo stimp corretto dei green (velocità della superficie) e avere un’idea di quali possano essere le posizioni dalle quali giocare il putt risulta più complicato”.
È certamente un metodo non ortodosso, ma per quanto siano realistici i videogiochi di oggi non è una cattiva idea per un primo colpo d’occhio del percorso.
Devo ammettere che anche io qualche volta, quando non avevo sufficienti informazioni relative ad un campo mai giocato prima ho utilizzato le immagini virtuali di WGT per farmi un’idea del tracciato con un’ottima approssimazione.
…ma io purtroppo non dovevo giocarlo..
Sembra invece che la strategia di McCormick abbia avuto degli ottimi riscontri. Come per esempio nel NV5 Invitational dove ha registrato uno score di 11 colpi sotto il par nel primo giro. Una carta che ha visto segnare sette birdies e due eagles per il miglior giro.
Quindi, la prossima volta che devi giocare su un percorso sconosciuto, potrebbe valere la pena di accendere la console o dare uno sguardo a WGT se il percorso è disponibile nel mondo digitale. Se lo fosse potrebbe farti risparmiare qualche colpo.
Proviamo ?