Kintsukuroi, l’arte giapponese che va oltre la resilienza.

Kintsukuroi, l’arte giapponese che va oltre la resilienza. Ti ho già parlato del kaizen, la filosofia nipponica che porta la miglioramento costante. Oggi parliamo di resilienza, e il primo passo è scoprire qual’è la tua ferita da guarire.

Qual’è il tuo modo di competere? Per comprendere il modo in cui pratichi le varie forme di rivalità, il mito dell’arte del Kung-fu Bruce Lee, aveva identificato sei malattie, tutte derivanti dalla voglia di vincere ad ogni costo. 

Queste si basano sul fatto che quando ti trovi in competizione non esiste più una relazione con l’altro, né una collaborazione o una co-creazione. Ci sono solo un vincitore e un perdente.

Le sei malattie sono:

  • il desiderio di vittoria: devo essere il vincitore. Se non vinco sono un perdente; se vinco, tutti gli altri sono perdenti
  • il desiderio di ricorrere all’astuzia tecnica: mi affido al mio ingegno per mostrare a tutti la mia grandezza, senza alcun interesse per le persone e i loro sentimenti. Mi importa solo dimostrare quanto sono intelligente
  • il desiderio di mostrare tutto quanto è stato appreso: mettimi alla prova, so molte cose  e non ho alcun interesse ad ascoltare gli altri
  • il desiderio di spaventare il nemico: fai attenzione io sono molto forte e ti stupirò a costo di fare qualcosa di pericoloso o folle. Voglio attirare la tua attenzione e voglio la tua approvazione
  • il desiderio di interpretare il ruolo passivo: andare d’accordo con me è facilissimo, sono discreto e dolce. Metterò da parte tutto ciò che è importante affinché tu veda che persona meravigliosa sono
  • il desiderio di liberarsi delle malattie di cui si è affetti: non vado bene così come sono. Lavorerò costantemente su me stesso prenderò lezioni i per migliorarmi e per convincerti che sono una brava persona, anche se continuo a fare un sacco di cose brutte. So che non vado bene coì come sono. E so che tu sai che so che non vado bene così come sono; questo mi legittima a non migliorare davvero, dando solo l’impressione di volerci provare.

In tutte queste situazioni c’è un attaccamento al risultato esterno che scollega te stesso dalle persone e dalle situazioni, lasciando prevalere il desiderio di manipolare o stupire il tuo “avversario”.

L’attaccamento al risultato è ciò che ti impedisce di vincere.

Leggi nuovamente queste sei malattie e prova ad esplorarle, perché ciascuno ne ha fatto esperienza o in prima persona o attraverso altri. Ne riconosci qualcuna in te stesso? Prova a scavare un po’ più a fondo e cerca la ferita che sta alla base di questa malattia, per poterla curare.

Infatti, una volta individuata la ferita, dovrai curarla, facendo in modo che questa esperienza ti renda una persona migliore. Si parla di resilienza, termine ormai di uso comune, a volte quasi sprecato, di cui pochi davvero comprendono il significato profondo.

In psicologia, con questo termine si identifica la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Ma c’è qualcosa di più, oltre al resistere.

Il concetto è splendidamente espresso con una metafora presa dall’arte Giapponese.

 

Kintsukuroi, o kintsugi, l’arte di riparare gli oggetti rotti riempiendo le crepe con oro, per dargli nuova vita e renderli più forti e più belli di prima.

Curare le ferite dell’anima non basta. Occorre dedicare un’attenzione speciale a queste fratture, colmandole con l’oro della consapevolezza.

Questa sera prenditi 5 minuti per guardarti allo specchio e scoprire qual’è la malattia che ti sta impedendo di crescere e di migliorare, e prendi un impegno con te stesso per guarire utilizzando il kintsugi. La perfezione non rappresenta sempre e comunque la bellezza delle cose e delle persone.

Ogni cosa ha la sua bellezza, ma non tutti la vedono – Confucio


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