Paura del giudizio, ma di chi?

Paura del giudizio, ma di chi? Quante volte ti è capitato di trattenerti per paura del giudizio degli altri? Stavi per rispondere ad una domanda, ma poi sei rimasto zitto, pensando che magari la risposta era sbagliata. Sei in campo e ti accorgi che il tuo maestro, o tuo padre, o il tuo amico, ti stanno seguendo da lontano, e come per incanto inizi a sbagliare un colpo dopo l’altro. Ma cosa è successo nella tua testa? 

Beh, diciamocelo, la strada più facile è quella di dire “E’ colpa sua, quando mi guarda mi sento giudicato e sbaglio”. Certo, affibbiare la responsabilità di ciò che stai facendo tu a qualcun altro sembra la soluzione migliore. Eppure continui a sentire una situazione di disagio. 

Immergiti per un momento in una situazione simile a quella di cui ti sto parlando. Ti senti a disagio? Dove lo senti questo fastidio? Nella testa, nel collo, nelle spalle, nello stomaco? Tocca con una mano il punto esatto dove senti questa sensazione sgradevole. Fai un respiro profondo e risponditi mentalmente: qual’è il motivo di questo disagio? La tua risposta deve essere sincera, onesta. Sei con te stesso e ogni volta che trovi una scusa, stai distruggendo la tua autostima e il tuo benessere mentale.

Quindi apri le spalle, alza un po’ il mento e pronuncia a voce alta il tuo “perché”. E’ cambiato qualcosa nel punto che stavi toccando? Osserva, senti, non fare nulla di più. 

Adesso che hai fatto questo esercizio, ti chiedo: la paura del giudizio la senti ancora legata agli altri?  

Il giudizio che temi di più, è il tuo!

Adesso immagina un’altra situazione. Sai di esserti preparato al meglio per affrontare un determinato evento, che sia un colloquio, un’interrogazione, un’esame o un evento sportivo. Ti sei preso tutto il tempo necessario, hai lavorato sodo e non hai mai, e ripeto MAI, saltato uno degli appuntamenti che hai preso con te stesso per preparati.

Il giorno fatidico è arrivato, e come sempre le cose possono andare bene o meno; nessuno ti può assicurare di ottenere il risultato sperato.

Immagina che il risultato sia decisamente sotto le tue aspettative, rispetto appunto al tuo lavoro e all’impegno con cui ti sei preparato. Qual’è il tuo pensiero? Ti senti in colpa perché potevi fare meglio? Ti preoccupa il giudizio degli altri? Ti prendi la responsabilità di ciò che potevi fare di diverso e accetti la sconfitta, cercando spunti su cui lavorare per fare del tuo meglio la prossima volta? Cosa senti nel punto in cui prima percepivi fastidio? 

Ricordati sempre che sei tu a scegliere cosa pensare.

Per cambiare qualcosa, è fondamentale che inizi ad assumerti la responsabilità di ciò che stai facendo. E’ difficile essere onesti con se stessi, ma è l’unico modo per cambiare e agire nella direzione migliore per raggiungere i tuoi obiettivi. Continuare ad affidare ad altri le responsabilità del tuo insuccesso, significa affidargli le redini della tua vita.

L’unica persona che sei destinato a diventare è la persona che decidi di essere – R.W. Emerson


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