Piacere o dolore: dov’è il tuo focus? Sei più attento a ottenere piacere o ad evitare il dolore? Quante volte ti presenti ad un appuntamento importante, che sia una gara, un incontro galante, un esame o un colloquio di lavoro, con in testa l’idea “se oggi va male…”?
Dalla lettura di uno dei libri di crescita personale di Anthony Robbins che mi ha maggiormente ispirato in questo ultimo periodo, prendo spunto per raccontarti come puoi imparare a dirigere i tuoi pensieri, diventando consapevole delle emozioni che provi.
Per molti la paura di fallire è assai più forte del desiderio di vincere. In quel pensiero sarai certamente d’accordo con me che la tua attenzione è sul fallimento e non sul successo. E se mi hai letto qualche volta, hai sicuramente capito che dove dirigi il tuo focus, va la tua energia.
Ti starai chiedendo, ma allora perché se continuo a soffrire per una certa situazione non riesco ad uscirne? La cosa più probabile è che non sei ancora arrivato al punto di dire
“BASTA! Da questo momento non sono più disposto a sentirmi in questo modo. Devo cambiare qualcosa.”
Cos’è che crea la motivazione per questo cambiamento? Prima di tutto il tuo sistema di valori e di credenza. Se ritieni che prendersi un’ora per andare in palestra, nonostante tu non sia in forma e ne senta la necessità, sia comunque una perdita di tempo rispetto ad andare a bere un aperitivo con gli amici, dovrai fare un’attenta valutazione delle tue priorità: prima la salute o prima il divertimento?
Quindi resterai aggrappato a una situazione che ti crea dolore, rinunciando a migliorare il tuo stato di salute, per provare il piacere più ravvicinato di passare un po’ di tempo in buona compagnia. Solo quando inizierai a ragionare a più lungo termine, cercando di ottenere una maggiore soddisfazione anche se a più lungo termine, sarai disposto a sopportare qualche privazione in più.
A questo punto ti starai chiedendo quanto tempo occorre per effettuare un cambiamento. Il tempo di decidere di cambiare il significato a quello che fino ad ora era un piacere o un dolore.
Ritengo che si debbano evitare i piaceri, se ne conseguono pene maggiori, e che si debbano invece cercare i dolori, che finiscono poi in piaceri più grandi – M. de Montaigne
Ti faccio un esempio. Torniamo all’aperitivo; certamente stai associando emozioni positive a quel momento, legate alla compagnia degli amici, al divertimento, al piacere di bere qualcosa di gustoso, accompagnato da patatine ed olive. Nel momento stesso in cui cambierai il significato di questo momento, l’aperitivo perderà il ruolo di evento piacevole.
Può succedere ad esempio perché tornando a casa ti sei accorto di avere messo su ancora qualche chilo e l’abito che volevi indossare per la serata non si chiude in nessun modo. Questo evento cambierà la tua associazione dell’aperitivo, legandolo ad emozioni negative. E il cambiamento avviene nello stesso istante in cui ne diventi consapevole.
La tua capacità di collegare il dolore a comportamenti che vuoi evitare, portando il livello emozionale ad un’intensità particolarmente elevata, farà si che non lo vorrai mai più prendere nemmeno in considerazione. Ripetendo questo processo, sarai in grado di farlo diventare automatico. Tutto sta nella tua determinazione di prendere la decisione di farlo.
Puoi iniziare in questo momento, seguendo questi quattro semplici step:
- scrivi 3 cose che vuoi fare e continui a rimandare; ti faccio qualche esempio: dimagrire, fare un corso di inglese, allenare il colpo al green;
- per ognuna di queste cose, scrivi il motivo per cui non l’hai ancora fatto; cerca di essere onesto con te stesso, e vai a cercare qual’è il dolore collegato a questa cosa; dimagrire significa ad esempio smettere di bere l’aperitivo, mentre allenare il colpo al green significa passare ore in campo pratica da solo;
- collega ad ogni cosa il piacere che ne segue dal comportamento che stai tenendo adesso; quindi sempre parlando del tuo aperitivo, il piacere di stare con gli amici e bere qualcosa di gustoso, non allenare il colpo al green può significare andare in campo con gli amici;
- per ogni momento, scrivi cosa succederà se non semiti di rimandare: metterai su altro peso, continuerai a non dedicare abbastanza tempo ad altre cose che potrebbero rivelarsi molto importanti per te nel futuro, ma soprattutto voglio che tu scriva esattamente come ti farà sentire continuare a rimandare, quali sono le emozioni che leghi a questo comportamento, concentrandoti sulle emozioni negative; sarà l’inizio per il cambio di associazione dell’evento alle emozioni che vuoi provare;
- adesso fai un elenco di tutte le emozioni positive che deriveranno dal mettere in atto il tuo cambiamento; non si tratta solo di scrivere delle parole, ma devi provare queste emozioni, come se avessi già raggiunto il tuo risultato, e richiamare queste sensazioni ogni volta che si presenterà il rischio di tornare indietro.
Anche in questo caso il lavoro è il tuo; sei tu a dover decidere cosa vuoi dalla vita, chi vuoi diventare, quali risultati vuoi raggiungere. In alternativa, se non deciderai tu, qualcun altro lo farà per te.