120 anni e non sentirli – L’Acquasanta al centro del “sistema golf” romano

Si può dire che il movimento del golf in Italia durante il 2023 tocchi uno dei punti più alti della propria storia?

Molti, forse i più, detrattori di ogni ordine e grado, diranno che non bastano eventi e manifestazioni per promuovere e risollevare uno sport in rotta di collisione tra bilanci faticosi e poco ricambio generazionale.

Tuttavia, ospitare una Ryder Cup, è quanto di meglio ci possa essere. Sia da un punto di vista prettamente sportivo, sia da un punto di vista di marketing e pubblicità.

Poco più di un mese ci separa dall’Open d’Italia al Marco Simone Golf & Country Club (sarà gratuito per chiunque si registri sul sito) e inconsciamente la testa è già lì. Tra un pensiero a quali professionisti troveremo in campo e lo splendore di Roma nelle prime, assolate giornate di maggio.

È d’uopo, dunque, iniziare a scaldare i motori e introdurre “Roma, Città del Golf ” per la grande offerta golfistica che offre nella speranza che, svanito il 2023, l’immenso patrimonio sportivo che la città e la sua provincia posseggono, faccia sistema e non lasci svanire l’opportunità, così grande, di una vetrina come la Ryder Cup.

A celebrare il sistema golf romano è sicuramente uno dei primi Club nati sul territorio italiano, il Circolo Golf Club Roma Acquasanta.

Centrale, storico e (a parer di chi scrive che ha vissuto a Roma per 5 anni) in una delle zone più affascinanti della Capitale.

Il Golf e la Club House

Nato nel 1903 su terreni di proprietà, allora, dei Principi Torlonia, il Golf Club Roma Acquasanta nasce e cresce come links data l’estrazione dei primissimi soci del club: prevalentemente diplomatici inglesi e americani.

Particolarmente adatti ad ospitare un campo da golf, da questi terreni diventati un 18 buche storiche nel corso del tempo (fino al 1912, il campo era di nove buche), si può godere di un panorama che spazia dall’acquedotto Claudio al mausoleo di Cecilia Metella fino a raggiungere la basilica di San Giovanni in Laterano e la cupola di San Pietro.

5.851 metri, par 70, che si snodano in un percorso costellato da olmi e pini marittimi sapientemente voluti dai soci già all’epoca e che ad oggi ospitano tornei nazionali.

Ad emozionare sono le luci che si aprono la loro via tra gli alti alberi come fossero aghi che cercano di penetrare la stoffa nel difficile gesto del cucire. Luci calde cha ammantano la fine erba appena tagliata e che restituiscono un’atmosfera ancestrale ad un percorso curato e ben strutturato (e se si vuole piuttosto anche difficile). Come carezze, questi lampi di luce vi ammalieranno e non potrete più farne a meno.

Forse le 18 buche più romantiche che si possano calpestare in un susseguirsi di lenti movimenti al ritmo del golf.

Dal 1903 sono ben 3 le strutture che sono state predisposte come Club House. L’attuale ospita grandi saloni finemente arredati con un ampio utilizzo del legno, una piscina (la stessa presente già nel nel 1940) che divenne celebre per la sua acqua gelida proveniente direttamente dalla sorgente di acqua minerale, un’ampia terrazza e il ristorante del golf.

Cosa fare a Roma

  1. Il quartiere Testaccio: un quartiere residenziale e culturale che ha mantenuto la sua identità, con mercati locali, bar storici, ristoranti tradizionali e il cimitero acattolico dove sono sepolti diversi poeti famosi (tra cui Shelley e Keats) e alcuni personaggi di spicco (come Gramsci e Camilleri).
  2. Villa Farnesina: una villa rinascimentale situata nel quartiere Trastevere, che ospita affreschi di artisti come Raffaello e Sebastiano del Piombo. Oggi sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei, venne costruita tra il 1506 e il 1512 su progetto di Baldassarre Peruzzi come prototipo di Villa suburbana.
  3. Catacombe di San Callisto: un sistema di gallerie sotterranee che ospitano le tombe di migliaia di cristiani del primo millennio. 30 ettari di terreno tra l’Appia Antica, l’Argentina e la Via delle Sette Chiese, il complesso callistiano sorse intorno al II secolo e venne utilizzato come luogo di sepoltura per papi per diversi secoli.
  4. Parco degli Acquedotti: un parco pubblico a sud-est di Roma che conserva alcuni degli antichi acquedotti romani, con percorsi ciclabili e pedonali che permettono di ammirare i monumenti antichi immersi nel verde.
  5. Quartiere Coppedè: un quartiere residenziale nel centro di Roma, caratterizzato dall’architettura eclettica e fantasiosa dell’architetto Gino Coppedè, con edifici che mescolano lo stile gotico, rinascimentale, barocco e liberty.

Cosa mangiare

  1. Saltimbocca alla romana: fettine di vitello ripiene di prosciutto e salvia, saltate in padella e servite con una salsa al burro e al vino bianco.
  2. Carciofi alla romana: carciofi cucinati al forno con aglio, prezzemolo e olio d’oliva, serviti con limone.
  3. Coda alla vaccinara: un piatto a base di coda di bue, cotta con pomodori, cipolle, sedano e cacao amaro.
  4. La pajata è un piatto tradizionale della cucina romana.  “il termine con il quale si identifica l’intestino tenue del vitellino da latte o del bue, che viene utilizzato soprattutto per la preparazione di un tipico piatto di pasta, i rigatoni con la pajata”
  5. Abbacchio alla romana: agnello giovane cotto in forno con aglio, rosmarino e vino bianco, servito con patate arrosto e contorni di stagione.

Golf Club Roma Acquasanta

Indirizzo: via Appia Nuova 716/a – 00178 Roma, tel: 06 78.03.407, email: golfroma@golfroma.it
Servizi: Piscina, bar/ristorante, noleggio cart, noleggio carrelli, noleggio sacche, pro shop, campo pratica, pitching green, putting green.


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