Dingle Ceann Sibéal: Un Golf ai confini della realtà

Il golf in Irlanda è come il rugby in Nuova Zelanda o il calcio in Brasile.

Un’istituzione. Un modo di vivere. Qualcosa di imprescindibile dalle vite degli isolani.

La prima cosa che viene chiesta al pub, tra una pinta di Guinness e l’altra, è proprio: quanto sei di handicap?

I campi nascono naturalmente tra le selvagge coste battute a 360° dall’Oceano Atlantico e i paesini dell’entroterra dove si vive ancora come una volta, di piccole cose, dove il tempo trascorre lento e la forza della comunità sovrasta il clima incerto di queste latitudini.

Recarsi nell’Isola di Smeraldo per giocare a golf significa, dunque, addentrarsi nel suo cuore e cercare di carpirne i segreti.
Da Nord a Sud e da Est ad Ovest, l’Irlanda presenta percorsi dagli scenari affascinanti. Il verde delle distese erbose, acceso qua e là dai raggi di sole che fanno capolino tra il mare di nubi, e il vento, a volte teso a volte più generoso, saranno la costante del vostro viaggio golfistico in Éire (in irlandese).

Spaventati? Incuriositi? Sappiate che per i 4,5 milioni di abitanti dell’Isola (dei quali 500.000 giocatori, l’11%) ci sono all’incirca 450 campi. Per tutti i gusti, per tutte le tasche e per ogni livello.

Questo mese voliamo nell’estremo occidente irlandese alla volta del Dingle, la più settentrionale delle 5 penisole che compongono la caratteristica “mano d’Irlanda” per un campo d’eccezione dove incontrerete solo “locals” stupiti di vedervi girare con la vostra sacca. Qui le indicazioni sono rigorosamente in gaelico ma la scritta “galf” vi condurrà nel posto giusto.

“Siamo appassionati di golf e orgogliosi custodi del nostro meraviglioso campo sulla punta più occidentale dell’Europa e della Wild Atlantic Way, il paradiso dei golfisti. Per molti dei nostri membri, l’irlandese è la loro prima lingua”.

È l’ultimo posto in cui ci si potrebbe aspettare di trovare un campo da golf, ma il club ha un numero di membri molto attivo e desideroso di presentare un percorso di livello.

Benvenuti nel Dingle, benvenuti in uno dei links più assurdi dell’intera Isola.

Remoto e silenzioso, si colloca tra due spiagge di sabbia bianca all’estremità ovest della penisola di Dingle, la più settentrionale delle 5 penisole che compongono la caratteristica “mano d’Irlanda” nel sud ovest del Paese.

Non si tratta solamente del campo da golf più ad occidente d’Irlanda ma bensì di tutta l’Europa.

Il Dingle Golf Links, conosciuto localmente come Ceann Sibéal, costantemente inserito tra i migliori 100 Golf Club d’Irlanda, offre 18 buche che a seconda dei battitori cambia il proprio course rating.

Progettato da Eddie Hackett e Christy O’Connor Jr. il percorso di 6.690 yard par 72 è morenico e sabbioso e sostanzialmente realizzato in un terreno dove le superfici pianeggianti sono rare come una giornata irlandese senza nuvole.

La filosofia era chiara agli ideatori e lo è tutt’ora: Mantenere e preservare il territorio così come lo presenta la natura. “Cerco di mascherare ciò che il Buon Dio fornisce”, ripetè molte volte Hackett durante la fase di realizzazione.

Lontani dai turisti, al “Ceann Sibeal” avrete l’opportunità unica di vivere il golf tra gli irlandesi, fieri guardiani di una tradizione secolare, quella del golf, che salvaguardano gelosi e attenti.

Penisola di Dingle e Ring of Kerry

I punti di interesse del Kerry, provincia del Munster nella quale ci troviamo, sono tanti e molto diversi tra loro.

A dominare la scena sono sicuramente i panorami naturali che, dalle cittadine dell’entroterra tipicamente agricolo, come Killarney e Tralee, fino ad arrivare alle isole Skellig, si alternano rapidamente senza soluzione di continuità e colpiscono per l’impervia e la durezza.

Nelle immediate vicinanze del Club sono due le cose da visitare assolutamente: Capo Slea, nell’estremità della penisola di Dingle, dal quale si possono godere di panorami molto suggestivi sullevicine Isole Blasket; Il villaggio di Dingle, tipico esempio di borgo di pescatori irlandese.

Da non perdere la strada ad anello, denominata Ring of Kerry, che attraversa il tipico paesaggio irlandese partendo Killarney.
Un susseguirsi di baie, insenature, scogliere, vallate, boschi, fiumi e laghetti che vi accompagneranno per tutti i circa 200 km lungo la Penisola di Iveragh, la più grande ed estesa delle “dita d’Irlanda”. Le tappe principali del tour? Sicuramente Portmagee, villaggio di pescatori affacciata sull’Atlantico, i laghi di Killarney e il Parco Nazionale di Killarney, l’Abbazia di Muckross e la Muckross House.

Irrinunciabile è, qualora si riesca a prenotare il tour guidato (unico modo per accedere), l’arcipelago delle isole Skellig. 

Tra mito e leggenda, storia e religione. Qui, su questi due speroni di roccia in mezzo all’Oceano non lontano dalle coste irlandesi, hanno trovato rifugio nel corso dei millenni migliaia di uccelli (soprattutto su Little Skellig, soprannominata non a caso seabird sanctuary). Skellig Michael, invece, oltre ad essere meta di migrazioni per tante varietà di pennuti, presenta una peculiarità assoluta al mondo. Sulla suo sommità, infatti, custodisce un monastero di origine cristiana costruito nel 588 e divenuto patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO nel 1996.

Cosa mantiene intatto un luogo così fragile? Solo 10 imbarcazioni hanno il permesso di salpare dalle coste del Kerry, con un massimo di 12 persone a bordo e soltanto una volta al giorno.

 

Per ulteriori informazioni visita il sito: iviaggidiseve.com


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