Golf e arte alla corte degli Estensi

Puntuale come un orologio svizzero, non appena la brina inizia a trasformarsi repentinamente in acqua, come se di colpo tutta la magia dell’inverno sparisse come d’incanto allo scoccare del 21 marzo, ecco che i golfisti tornano a popolare campi, spogliatoi, clubhouse e campi pratica.

Così, non appena si porteranno le lancette avanti e si potrà godere di qualche ora di sole in più, tutti noi partiremo alla volta di qualche meta lontana, esotica o familiare che sia, per fare quello che ci viene meglio: dedicare intere giornate al golf. Nonostante il tempo da dedicare ad un ‘giro’ sia sempre meno, non manca la voglia anche solo di fare 9 buche in simpatia con gli amici e giocarsi la famosa birra o buca 18.

Io, ad esempio, sono appena stato in Romagna, terra di sterminati orizzonti, per lo più pianeggiante e interrotta solamente da alcuni ruscelli e filari di alberi. Campi, infiniti campi a maggese ma anche tanta cultura, arte e bellezza. Non solo perchè il paesaggio in provincia di Ferrara non è quello che ci immaginiamo quando pensiamo alla pianura, ovvero al grigiume, alla nebbia e al freddo/caldo torrido, ma anche perchè la città stessa è stata nel corso degli anni il non plus ultra dell’italianità, crocevia tra i più prestigiosi per il commercio, le idee e gli artisti che da qui partivano e soprattutto qui arrivavano per creare manufatti tutt’oggi fruibili e che vale la pena vedere.

Ferrara fu capitale del Ducato omonimo sotto la guida degli Estensi, una delle famiglie nobiliari più longeve di tutta Europa. Ferrara è la città dei record se si pensa che ha solamente 130.000 abitanti circa.

Il suo sviluppo urbanistico, infatti, le valse il titolo di “prima capitale moderna d’Europa” , nel ’95 il suo centro storico venne incluso nella lista dei Patrimoni Unesco e nel ’99 anche il delta del Po e le residenze estensi poste sul fiume più lungo d’Italia le valsero un secondo riconoscimento da parte dell’Unesco.

Il Golf e la ClubHouse

Il campo – scrive Andrea Maggi in occasione della pubblicazione del volume ’50 anni di Cus Ferrara’ – così come molti percorsi in Italia, nasce da un0 intuizione: utilizzare dei terreni incolti limitrofi alla zona universitaria sportiva per realizzare un campo pratica di golf. L’idea venne inizialmente a Giovanni Trasforini nel 1988 e da allora si posero le basi per quello che tutt’oggi è un golf rinomato e meta di diverse gare importanti.

La superficie iniziale era di soli 8 ettari. Tuttavia la mattina del 20 maggio 1989 si svolse finalmente la prima gara ufficiale del CUS Ferrara Golf sulla distanza delle nove buche con formula Stableford furono ventiquattro i giocatori che, armati di sacca e bastoni, presero in mano per la prima volta lo score e si contesero, su fairways ancora un po’ acerbi, il primo Trofeo del Cus.

Per inaugurare le 18 buche attuali bisogna aspettare però il 2004, anno nel quale il campo apre le porte alle secondo 9 buche e ottiene la conformazione odierna.

Il percorso, par 68, rimanda ai tratti tipici del campo di pianura ma ha una forte connotazione tecnica che lascia al golfista un ricordo al quanto piacevole. Non si può ‘spalancare’ il drive o mancare il green anche se di spazio qui ce n’è. Infatti è un campo che perdona poco se ci si discosta di molto dal centro della ‘pista’.

Cosa vedere a Ferrara

  • I palazzi di Ferrara, retaggio degli estensi che qui fecero della città capitale e uno dei principali centri culturali del mondo, sono tutti da vedere. Due tra tutti sono Palazzo Diamanti, emblema del Rinascimento italiano progettato da Biagio Rossetti per conto di Sigismondo I d’Este che con i suoi marmi utilizzati a bugnato crea prospettive particolari, e Palazzo Costabili, chiamato anche Palazzo di Ludovico il Moro, che ospita al suo interno il Museo Archeologico nazionale di Ferrara, sempre progettato da Rossetti. Quest’ultimo si compone di diverse sale (tra cui una magnifica sala delle carte geografiche), una più curata dell’altra, e affaccia su un giardino splendido in ogni sua forma.
  • Il Castello Estense, fatto costruire su misura dalla famiglia nobiliare proprio per abitarci, è stata la sede del Ducato per poco più di un secolo. Dalle sue torriai può godere di una vista su tutto il territorio circostante mentre al suo interno si possono visitare le stanze dove i diversi duchi di Ferrara, tra cui Ercole I, Alfonso I e molti altri, vissero e comandarono. Ogni suo angolo è pensato e ben progettato. Inoltre, le sale sono tutte affrescate e nascondono opere di sublime bellezza.
  • Il Palio di San Giorgio, che si tiene l’ultima domenica di maggio, è il più antico del mondo e vale la pena vederlo e viverlo. La competizione vede coinvolte le 8 contrade di Ferrara e risale alla seconda metà del XIII secolo. Si svolge in Piazza Ariostea e conclude un periodo della durata di un mese di festeggiamenti, parate e gare. Sicuramente uno dei momenti migliori per visitare la città in un’atmosfera tutta da vivere.

Cosa mangiare a Ferrara

Ovviamente siamo in pianura e alcuni piatti, come i tortelli non possono mancare. Qui si chiamano ‘cappellacci’ e anche se non sono esattamente identici a quelli di Mantova, sono molto simili.

  • I cappellacci alla zucca, ripieni appunto di zucca cotta al forno o al vapore con grana, noce moscata e sale. Alcuni li mangiano al burro fuso, altri con il ragù di carne. Sta ovviamente a voi decidere!
  • Il Pasticcio alla ferrarese è forse il primo piatto più tipico della tradizione estense. Pasta frolla ripiena di maccheroni conditi con ragù, besciamella, funghi, tartufo e noce moscata, il tutto cotto in forno. Sembra una bomba di sapore… e infatti lo è!
  • Per chiudere il salume tipico della zona qui è indiscutibilmente la Salama da sugo, insaccato a base di carne di maiale, impreziosito da vino, sale, e spezie varie rinchiuse nel budello ovviamente dell’animale. Decisamente forte ma decisamente buona. Con un bel bicchiere di vino è il massimo.

Cus Ferrara Golf

Indirizzo:via Gramicia 41 Ferrara, tel: 532 708535, email: golf@unife.it


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