Il Masters affascina – Il Parco di Roma stupisce

The Masters is in…

C’è qualcosa di meglio? Forse no. Anzi sicuramente no.

Il tanto atteso appuntamento sui green di Augusta è ormai arrivato e l’unica cosa da fare è imbandire il divano: birre, compagnia, pimiento sandwich e tanto golf.

Il verde degli assolati fairway georgiani, tuttavia, deve lasciare spazio, qui, ad un campo tutto nostro, un percorso che, come l’Acquasanta, si inserisce perfettamente in quella cerchia di club che hanno imparato a fare “sistema” e che devono sfruttare l’occasione della Ryder Cup per incrementare il proprio appeal internazionale.

Questa settimana ci siamo spostati da Roma sud a Roma nord, a due passi dalla via Flaminia in una zona dove la vicinanza con il centro città si fonde con i primi scorci campagnoli e un’area archeologica di prim’ordine.

Chi c’è già stato ha già capito. Questa settimana l’ospite è il Parco di Roma Golf Club, baluardo golfistico italiano che fonde lo splendore della città eterna e il fascino di un disegno progettato da una delle matite più celebri del panorama internazionale.

Il Golf e la Club House

Il Parco di Roma è infatti frutto del genio di P.B. Dye che nel 1999 trasformò la zona del Parco di Veio in un vero e proprio capolavoro naturalistico.

Dye è riuscito così ad armonizzare un campo dal design moderno, progettato intorno al Castello di Torcrescenza, con green ampi e numerose pendenze, e uno scenario fatto di colline dalle quali è possibile ammirare l’estensione della Capitale, San Pietro e non da ultimo rari ed unici reperti della storia romana.

Un’alternanza gradevole tra buche complesse e buche di riposo dove bunker stretti e profondi lasciano spazio ad ampi fairway e tee shot più facili.

Il mantra, non a caso sfornato da P. Dye in persona era: “Preparatevi ad usare ogni bastone e ferro della vostra sacca, ad applicare tutto il repertorio dei vostri colpi”

18 buche par 72 per una lunghezza di 6.633 metri che lasciano pochi dubbi sulle qualità della manutenzione e della cura impiegate dallo staff. Ben curato, mai un ciuffo fuori posto.

La Club House è semplice. Essa è nata infatti con l’intento di fornire un’area di comfort ai soci e ai visitatori senza tanti fronzoli. Ampia terrazza, tutti i servizi necessari al golfista e un ristorante al di sopra delle più rosee aspettative.
Perchè? Semplice. I prodotti sempre freschi si sentono eccome. Ovviamente il tutto servito su un panorama che si affaccia sulle buche.

Cosa fare nei dintorni del Parco di Roma?

  • La Club House si trova precisamente all’estremità sud del Parco di Veio che, per chi non lo conoscesse, rappresenta un polmoncino verde nella zona nord della Capitale. Tra la Via Flaminia e la Via Cassia, delimitato a nord dal comune di Campagnano Romano, l’area è stata insignita della tutela di Parco Regionale e prende il nome dall’antica città etrusca di Veio che nasce nel cuore di tale territorio.
    All’interno del Parco si trovano la Villa romana di Campetti, resti archeologici che si estendono su circa 10.000 metri quadrati e una zona funerario nella quale resta accessibile la tomba delle anatre.
    Inoltre, l’altopiano compreso tra i fossi della Crescenza e della Valchetta, ha restituito importanti ritrovamenti come la notissima villa repubblicana sul Monte delle Grotte, visibile ancora oggi percorrendo la Via flaminia.
  • La zona della tomba di Nerone è un’altra attrazione che può incuriosire ed affascinare. Ci si può andare a piedi vista la vicinanza ed è situata a poca distanza dall’ospedale Fatebenefratelli.
    L’area prende erroneamente il nome da Nerone ma in realtà il sarcofago, realizzato intorno al III secolo d.C. appartiene a tal Publio Vibio Mariano, proconsole dell’antica Roma.
  • A Roma per Pasqua i musei si riempiono di turisti è vero ma ci sono alcune mostre che nonostante la folla meritano di essere viste.
    La prima è “Roma Medievale. Il volto perduto della città” un excursus che vi porterà a scoprire la Capitale tra il VI e il XIV secolo.
    La seconda invece è sita a Palazzo Bonaparte ed è dedicata ad uno dei migliori impressionisti di sempre. Si intitola Van Gogh, la grande mostra a Roma.
    La terza, ospitata all’interno del Chiostro del Bramante, è dedicata ad un esponente dell’arte povera (utilizzo di materiali di scarto a metà novecento) e si intitola “Michelangelo Pistoletto Infinity”.

Cosa mangiare

Vale la pena di muoversi e andare a provare le pietanze tipiche del comune di Campagnano romano. I piatti si ispirano ovviamente alla tradizione contadina e rurale.
Si possono assaporare:

  • I carciofi cotti su una brace di vite e conditi con olio, sale, aglio e menta.
  • Le pizzinchielle, crepes farcite con pecorino romano.
  • La pizza coi fiori di zucca, una prelibatezza unica.

Ovviamente non può mancare la cucina tipica romana. E come ogni buon romano, la pasta è al centro di ogni pasto. Carbonara, amatriciana, cacio e pepe, gricia e rigatoni alla pajata sono il clou di ogni libido. Bisogna però saper abbinare un ottimo secondo. Qui la scelta si fa anch’essa complicata. Salt’imbocca alla romana, coda alla vaccinara, carciofi alla romana, l’abbacchio, il piccione ripieno.

Parco di Roma Golf Club

Indirizzo:Via dei due Ponti, 110 00189 Roma, tel: 06 3313381, email: segreteria@golfparcodiroma.it
Apertura: Sempre aperto, Lun/Ven 08:00 – 17:30 – Sab/Dom 07:30 – 18:00
Servizi: Percorso 18 bucheCampo pratica con 50 postazioni al copertoPitching greenPutting green, Golf CartGolf AcademyClub fitting

 


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