Il Torrazzo – Un bel modo per scoprire Cremona, la città della musica

Dentro con l’Hero Dubai Desert Classic per il DP World Tour e il Farmers Insurance Open per il PGA.

Cosa c’è di meglio di avere due tornei di questa portata contemporaneamente e con i migliori giocatori al mondo in campo?

Beh, alcuni potrebbero dire che il week end del Masters è sacro e non c’è nulla di paragonabile. Vero. In parte.

Questo week end, infatti, per farvi uscire di casa nonostante le temperature non troppo miti il club di riferimento è situato a cavallo tra due regioni dell’Italia settentrionale.

Un percorso situato quasi sulla confluenza dell’Adda nel Po. Un percorso in piena Pianura Padana che nonostante la monotonia del territorio riesce stupire i golfisti grazie all’ottimo lavoro svolto dai progettisti, particolarmente attenti a valorizzare ostacoli d’acqua, canali, andamenti del terreno e decisamente bravi nel gestire i filari di alberi per creare quel senso di orizzonte che in pianura, in molti campi, purtroppo, si viene a perdere del tutto.

Le due regioni a cavallo delle quali ci troviamo sono Emilia Romagna e Lombardia e il circolo in questione, il Golf Club Il Torrazzo,  pur essendo in provincia di Cremona, attira molteplici visite anche dalla vicina Piacenza per il suo bel disegno, le iniziative rivolte ai neofiti e le gare che popolano il circolo.

Sembra un’accoppiata molto strana. Pianura Padana e inverno. Invece scoprirla insieme vi porterà a mangiate di qualità e tanto buon golf.

Il Golf e la Club House

Situato appena fuori dal centro storico di Cremona, il circolo nasce da un’idea avuta negli anni ’80 dell’imprenditore cremonese Bottini.

I primi passi, tuttavia, vengono mossi nei primissimi ’90 all’interno dei 12 ettari di terreno che ad oggi compongono il club e Il Torrazzo viene ufficialmente aperto nel 1992.
Un campo che da quel lontano ’92 ha saputo migliorarsi di anno in anno e che ha saputo incontrare le esigenze di ogni tipologia di golfista creando un’oasi di verde e relax alle porte della provincia cremonese.

Il percorso, come già anticipato, si sviluppa su 9 buche. Lungo 1980 metri dai gialli e con un course rating di 64, Il Torrazzo è circondato da alberi ad alto fusto come carpini, tigli e aceri. Green non particolarmente movimentati ma decisamente piccoli sono una la giusta via di mezzo che mette alla prova il colpo al green ma che restituisce un’ottima giocabilità una volta atterrati nei pressi della buca.

La Club House, al contrario di altre, è informale e dai toni caldi. All’interno, naturalmente, trovano posto tutti i servizi necessari all’attività: spogliatoi, bar/ristorante, una bella veranda e un salotto dove rilassarsi.

L’area pratica con postazioni coperte e scoperte recentemente illuminate (permettendo così ai giocatori di prolungare la loro pratica anche oltre il tramonto), due bunker di pratica, un putting green, un pitching green e il deposito sacche completano l’offerta (indispensabile) del circolo.

Cosa fare nel cremonese

Pochi la visitano. Molti la conoscono. Tutti sanno, però, che Cremona è internazionalmente conosciuta come la città della musica. Ebbene sì. Città della musica per una ragione fondamentale: è la patria dei violini, strumenti che vennero creati qui piedi 500 anni fa.

  • Cremona dunque non può prescindere da quello che è il suo lato artistico e culturale derivante dalla storia della musica. Qui, i maestri liutai trovarono terreno fertile e le tante botteghe sono ancora attive lungo i portici del centro storico. Da vedere: il museo del Violino; il museo archeologico; Palazzo Cittanova; il Duomo con annesso il Battistero; il Palazzo Comunale e, infine, il Torrazzo, simbolo di Cremona da cui prende il nome il golf.
  • Qui a Cremona nacque Stradivari. A discapito di quanto possano pensare molti, Antonio Stradivari non fu un musicista ma bensì proprio un costruttore di strumenti musicali a corde di eccezionale fattezza. I suoi pezzi, verde proprie opere d’arte, sono conservate in tutto il mondo come testimonianza dell’artigianato d’eccellenza italiano. Qui a Cremona, oltre alla statua dedicatagli, esiste anche un museo stradivariano.
  • A posizionarsi tra le cose principali da fare c’è sicuramente una scampagnata per il Parco Natural Adda Sud. Adatto ad essere percorso sia in bicicletta che a piedi, il Parco è un vero paradiso per gli amanti del birdwatching e degli ampi spazi. È considerata zona umida ed è un vero e proprio ambiente naturale che conserva tratti tipicamente padani della provincia cremonese.

Cosa mangiare nel cremonese

Zona particolarmente fertile, fattore dovuto alla posizione dominante alla confluenza di due importanti fiumi come l’Adda e il Po, il cremonese gode di una cucina storica che affonda le radici nelle diverse dominazioni passate per questi luoghi.

  • Da segnalare c’è ovviamente il torrone. Cremona è infatti la città dove questo dolce venne inventato, secondo la leggenda proprio in occasione del banchetto nuziale di Bianca Maria Visconti e del suo compagno Francesco Sforza. Da non perdere la festa del torrone la terza e la quarta settimana di novembre.
  • I Marubini sono invece una pasta ripiena di brasato, pistöm (impasto di salame cremonese), grana e noce moscata che vengono cotti e serviti nei 3 brodi.

Golf Club Il Torrazzo

Indirizzo: V. Castelleone 101, Cremona, tel: 0372 471563, email: segreteria@golfiltorrazzo.it
Giorno di chiusura: Lunedì non festivo


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