Roma – Capitale del golf mondiale per una settimana

Roma – Capitale del golf mondiale per una settimanaTempo di Roma, tempo di Ryder.

Ogni due anni, il circo si ripete. I migliori europei contro i migliori americani si affrontano in una 3 giorni di golf spettacolare e fiammeggiante, a colpi di match play, foursome e 4 palle.

Quest’anno la kermesse sportiva prende il via domani, venerdì 29, al Marco Simone Golf & Country Club, circolo che ha lavorato alla perfezione negli ultimi anni per concedere ai professionisti e al pubblico un palcoscenico di primo piano e di primissimo livello.

Per le decine di migliaia di persone che si riversano nella capitale italiana sarà un’occasione per scoprire non solo Roma, ma bensì l’offerta golfistica che la città eterna ha da offrire. Parliamo di un sistema che si è sviluppato meglio negli ultimi anni e che comprende diverse realtà, più o meno grandi e più o meno storiche, ma tuttavia tutte molto bene conservate e tenute.

Qui 3 campi, oltre all’ospite della Ryder Cup, che vale la pena visitare nei dintorni di Roma. D’altronde, non c’è periodo migliore per visitare il centro Italia.

Olgiata Golf Club

Anticamente dimora degli Etruschi, la zona dove sorge il campo nel corso dei secoli è stata teatro di battaglie tra le famiglie nobili del luogo.

Tuttavia, nel 1566 una ricca famiglia di banchieri, gli Olgiati, giunse a Roma da Como e acquistò vari terreni tra i quali quello dell’Olgiata dal duca Paolo Giordano Orsini, Duca di Bracciano, e chiamò questa tenuta Olgiata.
La tenuta rimase oggetto di scambi, bancarotte, fallimenti e aste per molti  anni finché il Marchese Incisa la ricevette come dono di matrimonio dalla madre, una Chigi, nel 1930. Vi si trasferì con la moglie e la trasformò in una vera e propria azienda agricola dove si coltivava il lino, l’orzo, l’avena e il grano.

Sul finire degli anni ’50 l’oasi verde situata sulla Cassia sembrava ideale per la realizzazione di un nuovo grande campo da golf. Fu così che la Società Generale Immobiliare, proprietaria di quel piccolo paradiso, si trasformò in un complesso residenziale e divenne anche un centro sportivo, con il campo da golf, le piscine e i campi da tennis.

Fu così che nel ’61 vennero inaugurate le prime buche su progetto dell’inglese Kenneth Cotton.

Ad oggi il campo si struttura in 2 percorsi: l’ovest e l’est. Il primo, il più antico dei due, è costituito da 18 buche dove si sono svolti eventi di particolare rilevanza anche Internazionale, come gli Open d’Italia del 2002, le edizioni 1968 e 1984 del Campionato del Mondo Professionisti a Squadre. Il secondo, invece, di più recente realizzazione, è un percorso di 9 buche par 36, per una lunghezza di 2.947 metri.

Parco di Roma Golf Club

Il Parco di Roma è infatti frutto del genio di P.B. Dye che nel 1999 trasformò la zona del Parco di Veio in un vero e proprio capolavoro naturalistico.

Dye è riuscito così ad armonizzare un campo dal design moderno, progettato intorno al Castello di Torcrescenza, con green ampi e numerose pendenze, e uno scenario fatto di colline dalle quali è possibile ammirare l’estensione della Capitale, San Pietro e non da ultimo rari ed unici reperti della storia romana.

Un’alternanza gradevole tra buche complesse e buche di riposo dove bunker stretti e profondi lasciano spazio ad ampi fairway e tee shot più facili.

Il mantra, non a caso sfornato da P. Dye in persona era: “Preparatevi ad usare ogni bastone e ferro della vostra sacca, ad applicare tutto il repertorio dei vostri colpi”

18 buche par 72 per una lunghezza di 6.633 metri che lasciano pochi dubbi sulle qualità della manutenzione e della cura impiegate dallo staff. Ben curato, mai un ciuffo fuori posto.

Country Club Castelgandolfo

Ai piedi della rocca di Castelgandolfo, dove la collina digrada dolcemente verso la pianura e la costa di Anzio e di Nettuno, esisteva un terreno coltivato particolarmente grande. Orti e frutteti si erano sviluppati nell’area di un antico cratere vulcanico entro il quale si era formato un lago prosciugato in epoca imperiale.

Il campo da golf è nato proprio qui. Le 18 buche, disegnate da Robert Trent Jones rispettando l’ambiente naturale e inserendo i fairway nella cornice di vegetazione in cui olivi e pini mediterranei centenari si alternano alla flora tipica della zona, sono un vero spettacolo. Lungo 6.245 metri dai bianchi (professionisti) e 5.881 metri dai gialli, in un solo sguardo il percorso di Castelgandolfo offre 3 laghi e 93 bunker di pura difficoltà.

Cosa fare a Roma e dintorni

Ad oggi Tivoli, in provincia di Roma e a due passi dal Marco Simone, è indissolubilmente legato alle  Terme di Acque Albule e all’esistenza di 3 ville storiche di cui due, Villa d’Este e Villa Adriana Patrimonio mondiale dell’Unesco, e Villa Gregoriana gestita dal Fai.

  • Villa d’Este risale al XVI secolo ed è famosa per i suoi splendidi giardini all’italiana, con fontane, vasche e giochi d’acqua. I giardini sono considerati uno dei più importanti esempi di giardino all’italiana nel mondo.
  • Villa Adriana è stata costruita dall’imperatore Adriano nel II secolo, è un’impressionante complesso di edifici e monumenti, tra cui un anfiteatro, un teatro, un tempio e numerosi bagni.
  • Il Tempio della Sibilla, noto anche come Tempio di Vesta, è un’antica costruzione romana che risale al I secolo a.C. È situato su un promontorio sopra il fiume Aniene e offre una vista mozzafiato sulla città di Tivoli e sulla campagna circostante. Il tempio era originariamente dedicato alla dea Vesta, ma poi venne convertito in una chiesa cristiana nel Medioevo.
  • Castel Gandolfo è rinomata come residenza estiva dei papi. Oltre al Palazzo Pontificio appartenente alla Santa Sede, ci sono diversi altri luoghi di rilievo storico artistico e archeologico da visitare nel comune: Villa Alba di Domiziano, la Collegiata pontificia di San Tommaso da Villanova e il Parco Regionale dei Castelli Romani. Inoltre, Castel Gandolfo è inserito all’interno del circuito dei “Borghi più Belli d’Italia“, motivo in più che vale la scappata.
  • Il giro del lago Albano. Da fare a piedi, in bici o addirittura in canoa, è una bella attività da fare con i familiari e con i più piccini. Nonostante siano circa 9 km, il giro si fa abbastanza agilmente. Prima si sviluppa lungo le coste e le spighette del lago, poi in mezzo agli alberi e al verde. Per i più pigri si può sempre prendere il biglietto del traghetto e attraversarlo a motore.

Cosa mangiare a Roma

  1. Saltimbocca alla romana: fettine di vitello ripiene di prosciutto e salvia, saltate in padella e servite con una salsa al burro e al vino bianco.
  2. Carciofi alla romana: carciofi cucinati al forno con aglio, prezzemolo e olio d’oliva, serviti con limone.
  3. Coda alla vaccinara: un piatto a base di coda di bue, cotta con pomodori, cipolle, sedano e cacao amaro.
  4. La pajata è un piatto tradizionale della cucina romana.  “il termine con il quale si identifica l’intestino tenue del vitellino da latte o del bue, che viene utilizzato soprattutto per la preparazione di un tipico piatto di pasta, i rigatoni con la pajata”
  5. Abbacchio alla romana: agnello giovane cotto in forno con aglio, rosmarino e vino bianco, servito con patate arrosto e contorni di stagione.

 

 

 


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