Royal Park I Roveri – Il “Buen ritiro” del golf italiano

Miglior stagione non c’è.

Siamo tutti d’accordo? Ovviamente sì.

Nonostante l’ondata gelida, le giornate più belle stanno bussando alla porta. Ci siamo quasi, un ultimo respiro.
E poi via, sacca in spalle e 9 buche a pranzo o al tramonto.

Soprattutto se il circolo è esattamente in città. E nonostante sia a due passi esatti dal centro, vi sembrerà di trovarvi immersi in una campagna lontana da tutti e da tutto.

Un luogo dove evadere, dove rifugiarsi, dove staccare dalla frenesia e dove allenarsi e migliorarsi.

Più una seconda casa che un circolo.

Più una seconda pelle che un club.

Ci si ritrova al Royal Park I Roveri sia per la passione che ci accomuna con il golf, sia per l’eccellenza dei servizi.

Varcare il cancello del circolo significa fare un tuffo nella storia. Significa entrare tra i grandi, dove si impara, si cresce e si migliora sia. dal punto di vista sportivo che dal punto di vista personale.

Il Golf e la Club House

Fondato nel 1971 dalla famiglia Agnelli, il Royal Park I Roveri nasce con un percorso da 18 buche par 72 e lungo 6218 metri interamente progettato dal celebre architetto Robert Trent Jones Senior nello stesso anno conosciuto per aver ospitato numerosi tornei di livello tra cui quattro Open d’Italia e due European Amateur Team Championship.

Tuttavia, non contenti di aver uno dei migliori percorsi dell’intera Penisola (regolarmente classificato tra i primi 50 campi da golf del continente è caratterizzato per un uso decisamente innovativo di bunker e ostacoli d’acqua, nonché per la disposizione di green in grado di stimolare una più attenta strategia di gioco), nel 2006 i membri del Consiglio hanno opzionato un secondo percorso trasformando il circolo in un golf club da 36 buche.: l’Allianz Bank Course, progettato dalla coppia di architetti Micheal Hurdzan e Dana Fry, anche questo un par 72 di 6165 metri dai gialli.

Si può definire un “buen ritiro” del golf? Noi pensiamo proprio di sì.

Perchè? Il motivo è semplice: La cura del dettaglio. Non a caso ci troviamo in un Club d’eccezione, dove la parola “perfezione” viene portata agli estremi.

L’academy di golf non è un semplice luogo dove mettersi alla prova. Qui, come in ogni singolo gesto, le cose sono fatte in una certa maniera.

A prendere in mano l’attività professionistica è stato infatti Edoardo Molinari, campione Ryder Cup 2010 e di 3 tornei sull’European Tour tra il 2010 e il 2017. Preso e stravolto l’ambiente. Dai giovanissimi agli adulti, l’academy è diventata il cuore pulsante dell’attività sportiva.
Tecnologia all’avanguardia, coach professionali e spazi perfettamente adatti ad approfondire questo sport hanno fatto sì che il Royal Park I Roveri diventasse un punto di riferimento agonistico.

Un circolo regale necessita di strutture adeguate. Ecco che qui vengono in aiuto ai soci e ai visitors una club house elegante e raffinata (Brunello Cuccinelli ha firmato il salone), una  piscina, una palestra e un ristorante di livello dove naturalmente a fare da padrona è la cucina piemontese, patrimonio culturale di inestimabile valore.

Cosa fare a Torino

Città cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, Torino offre un panorama culturale vivace e moderno. In primavera si iniziano a vivere i numerosi parchi che la città offre e le gite fuori porta, grazie ad un territorio particolarmente bello e vario, sono all’ordine del giorno.

Quindi, sia che si voglia trascorrere il tempo in città tra una mostra e un pranzo gourmet sia che si voglia esplorare i dintorni, l’antica capitale del Regno d’Italia.

  • Il primo evento consigliato è la mostra dedicata a Henry De Toulouse Lautrec al Mastio della Cittadella. In scena da aprile a luglio, offre 112 opere dell’artista francese nato 160 anni fa.
  • La visita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi è un’ottima idea per uscire dalle mura cittadine e rivivere i fasti dell’età sabauda. Fino al 25 maggio avrete la possibilità di tour guidati per scoprire le diverse fasi della struttura realizzata dall’architetto Juvarra nei primi decenni del 1700.
  • Fino al 26 maggio, invece, nella sede della Società Promotrice delle Belle Arti, all’interno del parco del Valentino di Torino, avrete la possibilità di vedere la “Prima Monnalisa di Leonardo Da Vinci”, realizzata circa 10 anni prima del famoso dipinto conservato al Louvre di Parigi.

Fuori porta

Uno dei luoghi più affascinanti è sicuramente la Sacra di San Michele, un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano all’inizio della Val di Susa.

Una struttura dai forti connotati storico-cristiani. Basti pensare che alcuni individuano in questo complesso abbaziale il set del film “Il nome della rosa”, pellicola omonima tratta dal romanzo di Umberto Eco dove intrighi e misteri si fondono in un’atmosfera tra il thriller e il giallo.

La Valle Orco, posta a nord, al confine con la Valle D’Aosta, è un luogo talmente lontano dai paesaggi tipici italiani che vi sembrerà di essere in America. Ampi boschi, pochi insediamenti urbani, il Gran Paradiso sulla sinistra, il Lago di Ceresole, Agnel e Serrù.

La Valle è famosa internazionalmente anche per la forte propensione all’arrampicata. Esistono infatti percorsi sia Boulder che di vie lunghe dove poter cimentarsi in questa attività.

Royal Park I Roveri

Indirizzo: Rotta Cerbiatta 24 – Fiano (TO), tel: +39 011 923 55 00, email: info@royalparkgolf.it
Apertura: Segreteria 8.30 – 18.00. Chiuso il martedì NON festivo.
Servizi: 36 buche, academy golf, piscina, palestra, caddie master, campo pratica (30.000 metri quadrati dotato di 50 postazioni di cui 18 al coperto in erba sintetica), pitching green, putting green, ristorante/bar, pro shop.

 

 

 

 


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