Smart working? Meglio lo smart golfing!

Smart working, smart working, il lavoro intelligente, quante volte l’abbiamo sentito? Qualcuno dirà troppe, qualcun altro non abbastanza. Certo è che questo termine ha ridefinito i confini tra vita privata e lavorativa, creando il desiderio di un nuovo equilibrio; il cosiddetto “work-life balance”. Ma ecco la primavera italiana (guai a chi la chiamerà new spring!) quella che osserviamo con i suoi colori, suoni e profumi, dalla finestra dell’ufficio e che ci fa esclamare: smart working? Meglio lo smart golfing!

Ma partiamo dallo smart working.

Negli ultimi anni il numero di coloro che hanno abbracciato lo smart working è stato in costante crescita. Secondo l‘Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, nel periodo tra il 2013 e il 2019 si è passati da 150mila “lavoratori intelligenti” a 570mila.

La pandemia ha però costretto il 90% delle micro, medie e grandi imprese italiane ad adottare questa pratica.

Sempre secondo l’Osservatorio, dopo la pandemia saranno 5 milioni e 350mila i lavoratori italiani che continueranno ad utilizzare, almeno parzialmente, questo modello organizzativo. Ecco uno spaccato dei numeri:

  • 1,7 milioni nelle grandi imprese;
  • 950mila nelle piccole e medie;
  • 1,2 milioni  nelle microimprese;
  • 1,4 nella pubblica amministrazione.

Sì ma che c’entra lo smart golfing?

Andiamo dritti al punto: i golfisti già conoscono la meraviglia dei campi da golf, gli spazi verdi, i servizi bar e ristorante, piscina, fresco vento per giocare nel weekend o durante le vacanze, in un ambiente sicuro e rilassante.

Ora, con il sempre maggior livello di digitalizzazione di attività e processi, sempre più persone stanno usufruendo del loro Golf Club quale ufficio verde. D’altronde bastano un PC, una connessione (già presente nei circoli), e la sacca da golf…perché, ovviamente, la pausa pranzo e le tiepide luci del tramonto saranno dedicate al gioco (senza doversi inventare “swing” in ufficio con l’ombrello).

Mentre per quanto riguarda gli appuntamenti? Facile; si potranno organizzare sempre al golf, magari sulla terrazza con un caffè e circondati dalla natura. Gli accordi verranno negoziati molto più serenamente e, magari, siglati più facilmente.

Appuntamento di lavoro al golf? Figurone assicurato, clima rilassato, accordo siglato.

Molti Golf Club, infatti, hanno da sempre utilizzato le loro verdeggianti location anche per meeting aziendali o giornate di team building, coadiuvati anche da organizzatori di eventi specializzati. Tante strutture sono già predisposte per accogliere i lavoratori 2.0; tante altre si stanno strutturando per migliorare ancora di più l’offerta:

  • creazione di aree all’aperto e al chiuso dedicate al co-working;
  • miglioramento della rete wi-fi anche in aree aperte;
  • servizi ausiliari come stampa, segreteria etc.
  • convenzioni per lavoratori e pacchetti di servizi misti golf/lavoro;

I vantaggi di lavorare dal golf? Dai, li conosciamo già tutti, sono facilmente intuibili: e siamo più rilassati al solo pensiero.

Bisogna, però, ammettere che questa visione non è ancora condivisa da tutti: alcuni, tra circoli, giocatori e lavoratori, non sono ancora pronti. Molte attività, infatti, sono tuttora vincolate alla presenza in azienda e alcuni investimenti dei club richiedono tempo per adattare le location alle nuove esigenze. Ma sono certo che il progresso tecnologico, se sfruttato correttamente, aprirà la strada all’innovazione, quella vera, che porterà le persone ad essere più libere e felici.

E mentre aspetto che ciò accada, torno a giocare, ehm, a lavorare.

Meglio chiudere anche la finestra. C’è un’arietta oggi…

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