Vi assicuro che ho fatto hole in one!

Tra par e flappe, qualche birdie e troppi bogey, un po’ per abilità e un po’ per c…asualità, può succedere di fare una hole in one, la famigerata buca in uno. A chi è mai capitata la gioia di farne una? Personalmente, solo una tanti anni fa, fuori gara e stavo anche giocando da solo. Quando lo raccontai ai miei amici increduli dovetti ripetere più volte: “Ragazzi, vi assicuro che ho fatto hole in one!”

Per mia sfortuna quel giorno non c’era nessuno con cui festeggiare il momento, e nessun premio ad attendermi.

Tanti altri giocatori hanno, invece, avuto la gioia di farlo durante una gara e di vincere importanti premi offerti dagli sponsor: automobili, gioielli e orologi di pregio, forniture annuali di champagne e chi più ne ha più ne metta.

Fortunelli!

Ma agli appassionati, come me, delle “dinamiche” del golf, sarà sorta spontanea una domanda: sì, tutto bellissimo, ma quanto sarà costato allo sponsor?!

Vi svelo un segreto: meno di quello che si possa pensare perché spesso le hole in one sono assicurate, sia nelle gare dilettantistiche sia sui tour professionistici.

E perché si assicura l’hole in one?

Una prima ragione, non troppo sorprendente, è legata al budget. Non tutti gli sponsor possono permettersi di mettere in palio premi di alto valore; anche coloro che possono farlo cercano, giustamente, di ridurre i costi.

Ecco allora che subentra l’assicurazione: a fronte di un pagamento percentuale (dal 3% al 5% circa del valore del premio) in caso di hole in one l’assicurazione paga l’assicurato/sponsor per l’intero valore del premio in palio.

Il secondo motivo è legato alla massimizzazione della riuscita dell’evento da parte degli organizzatori. Se siete dell’ambiente, conoscerete bene la differenza tra quelle che vengono definite scherzosamente “coppe fragola” e le Gare con la “g” maiuscola…

Bisogna stupire!

Il terzo motivo è legato alla risonanza mediatica e alla cosiddetta user experience, l’esperienza del giocatore/utente. L’hole in one è un evento tanto raro quanto ambito che farà notizia. Per questo alcuni sponsor si “assicurano” che ci siano  premi prestigiosi e che siano presenti anche i media all’evento.

In caso di riuscita, il fortunato giocatore uscirà dal parcheggio del golf su una fiammante vettura sportiva; l’immagine dello sponsor (e del circolo di riflesso) verrà valorizzata ancora di più grazie ad articoli, video e interviste. Dopotutto è per questo che gli sponsor investono nelle competizioni.

Ma come funziona il calcolo del premio assicurativo?

Il premio assicurativo viene calcolato sulla base di 3 fattori:

  • N. partecipanti alla gara (divisi tra uomini e donne, professionisti e non);
  • Lunghezza della buca in cui viene messo il premio;
  • Valore del premio in palio.

Maggiore il numero dei partecipanti e più è corta la buca, maggiori saranno le probabilità di imbucare. Ma attenzione, per questa stessa ragione l’assicurazione costerà di più.

Le probabilità di riuscita di una hole in one?

Per i dilettanti parliamo di una media di circa 1 su 12.000,00 colpi, per i professionisti di 1 su circa 3500, ma i dati cambiano a seconda della nazione presa in esame e del numero dei giocatori.

Dagli anni “50 al 2020 sul PGA TOUR sono stati fatti più di 1715 hole in one, una media di circa 25 all’anno.

Numeri a parte, perché vi sto raccontando questa cosa?

Forse perché professionalmente parto dal mondo delle assicurazioni o perché trovo che queste soluzioni, se applicate con criterio, potrebbero aiutare gli sponsor e gli organizzatori, i circoli e i giocatori, ad aumentare la retention e la fidelizzazione dei golfisti?

O, più probabilmente, perché vorrei come tutti un’occasione per fare una hole in one e ricevere il premio più ambito: un momento di giocosa gloria in club house con gli amici e…


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