Lezione di pazienza

 

 

Rimanere un quarto d’ora bloccato in ascensore non è un grosso problema. 

Può diventarlo se passano altri 30 minuti, sei un giocatore del Korn Ferry Tour e il tuo orario di partenza si sta avvicinando.

E’ successo a Nick Voke e al suo caddie Leonard Powell entrati nell’ascensore alle 6:13 di sabato mattina, ampiamente in tempo per arrivare al golf.

A causa di una sospensione di gioco la sera precedente, rimaneva ancora una buca e mezza per completare la seconda giornata, qualificarsi ed eventualmente giocare nel week end al Veritex Bank Championship.

All’improvviso però l’ascensore si è fermato bloccandoli fra due piani. 

Le probabilità di passare il taglio di metà gara iniziavano a diminuire sempre di più, così come il semplice fatto di raggiungere il campo, almeno per provarci.

“E ‘stato divertente per cinque minuti,” ha detto Powell “Eravamo seduti e  postavamo  la storia su Instagram. 

Poi il tono è cambiato,

Oh, qui non si muove nulla…

Come potete vedere nel video qui sotto, la coppia si è divertita per un po’. 

https://www.instagram.com/tv/COGTlSNnuS4/?utm_source=ig_embed

Voke ha giocato un corto putt verso la parete dell’ascensore.

Poco dopo, però, è tornato alla dura realtà, soprattutto quando i rappresentanti del Tour hanno detto che se fossero arrivati in ritardo, non ci sarebbe stato nulla da fare se non accettare la squalifica.

“Eravamo in piedi, attaccati al pulsante d’allarme, e sbattevamo sulle porte .” Ha dichiarato Voke. ” Stavamo cercando di forzare l’apertura, ma senza successo.” 

A un certo punto sembra che lo stesso Voke abbia persino ipotizzato di utilizzare la botola sul soffitto dell’ascensore  per guadagnare l’uscita, trovandosi bloccato a metà fra i piani. 

Powell, molto meno disposto a correre il rischio, ha immediatamente chiarito che non sarebbe stato lui a portargli la sacca per la “buca e mezza” rimasta.

Finalmente, dopo 46 minuti, la “liberazione” e la corsa verso il campo da golf per qualche colpo di pratica, 10-20 minuti ed un pitching wedge che attendeva di essere giocato dalla sera prima  verso il difficile green della 17.

“La mattina era stata un vortice, quindi non sapevo cosa aspettarmi”, ha detto Voke. “ho colpito quel wedge un pò pulito, sembrava corto, ma atterrando ha fatto un balzo più lungo in avanti che mi ha permesso di ottenere il birdie “

Un coraggioso par alla 18 per finire il giro, il passaggio del taglio ed un pò di riposo prima di affrontare la terza giornata . 

Voke ha quindi messo a segno otto birdie nel pomeriggio, segnando uno score di 65 colpi nonostante la scomoda presenza di un doppio bogey sulla carta.

Anche se non è stato in grado di migliorarsi con un bel quarto giro, è stata una bella lezione di pazienza e resistenza contro le cose fuori dal proprio controllo.

Almeno in gran parte fuori dal proprio controllo. Powell ha chiarito che da lì in avanti la nuova regola sarebbe stata:

” Prendiamo le scale.”


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