I programmi della Premier Golf League

I programmi della Premier Golf League

Poco più di un mese fa, la Premier Golf League ha inviato una mail a Rory McIlroy ed ai vertici del PGA Tour.

La testata The Fire Pit Collective ha diffuso il contenuto della mail.

La Premier Golf League ha uffcializzato il proprio calendario, il proprio desiderio di implementarlo in partnership con il Tour, nonché la proposta definitiva sulla struttura dell’azionariato della League.

Come abbiamo già riportato, la stagione prevede 18 eventi disputati da 12 squadre composte da 4 giocatori, con montepremi di 20 milioni di dollari ed un bonus da 4 milioni da destinato ai membri della squadra vincente.

Per quanto riguarda la struttura dell’azionariato, i vertici della League intendono coinvolgere anche i giocatori, riservando il  50% delle azioni ai membri del PGA Tour, il 7,5% a quelli del Korn Ferry Tour ed il 2,5% a quelli del Dp World Tour.

Quest’ultimo argomento dovrebbe, nell’ottica del direttivo della PGL, stimolare il consenso dei giocatori al progetto.

Perché la PGL ha scelto di comunicare in questo modo con McIlroy, considerando che Andy Gardiner (CEO della PGL. NDR) lo conosce ed ha già avuto modo di esporgli tali programmi?

La motivazione risiede nel fatto che Rory é il Presidente del Board del Player Advisory Council del PGA Tour, ed in quanto tale deve sottoporre ai sui colleghi qualunque proposta che preveda benefici per i giocatori.

Kevin Kishner, un altro dei membri del  Board, ha riferito che la proposta é stata presa in considerazione e sottoposta all’analisi di una società indipendente per valutarne la realizzabilità, che l’ha giudicata non fattibile.

Ovviamente tale giudizio ha suscitato diverse repliche da parte di diversi soggetti all’interno della PGL.

Trovo interessante il diverso approccio scelto dalla PGL nei confronti del PGA Tour rispetto alla Saudi League di Greg Norman.

La ricerca della collaborazione, sia a livello di calendario, sia a livello di “condivisione” dei membri é evidentemente un modo per evitare lo scontro con un Jay Monahan già molto “su di giri”.

Ma ad oggi non ci sono risposte ufficiali da parte del PGA Tour.

Se siete appassionati di numeri, trovate qui tutti i dettagli della proposta.


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