Adam Scott, Paul Azinger e il Player Advisory Council

Adam Scott, Paul Azinger e il Player Advisory Council

Negli ultimi giorni Adam Scott é stato al centro delle attenzioni della stampa specializzata.

In occasione della sua partecipazione al Sony Open, vinto da Si Woo Kim, sono tornati a galla i rumours che lo volevano in procinto di firmare con la LIV Golf.

Ma Scott li ha messi definitivamente a tacere.

Il giocatore australiano ha confermato il suo impegno nei confronti del PGA Tour annunciando che entrerà a fare parte del Player Advisory Council.

Così, il 42enne di Adelaide celebrerà i suoi venti anni sul PGA Tour unendosi all’organo consultivo dei giocatori che supporta gli organi decisionali del Tour stesso.

E non é difficile immaginare che la sua sarà una delle voci più ascoltate.

Scott ha le idee chiare:

“Sono più interessato in quello che il Tour sta progettando di fare con il Tour, non in che modo abbiamo intenzione di fronteggiare una causa legale, perchè non potrebbe interessarmi di meno”

“Sono più interessato di sapere come sarà il futuro del Tour”.

La notizia ha avuto anche un risvolto inatteso.

Durante la telecronaca del torneo alle Hawaii, i commentatori NBC hanno toccato l’argomento del futiro ingresso nel PAC di Scott.

Paul Azinger, capo dei commentatori, rispondendo alla domanda di Dan Hicks sulla nomina di Scott, ha affermato:

“Sono stato membro del PAC per 13 anni”

“Pensavo che fosse una colossale perdita di tempo”

“Credi di ottenere dei risultati, ma…”

“Potrebbe essere diverso, oggi”ha aggiunto (ridendo).

Quale può essere il motivo di questa presa di posizione?

Un personaggio di spicco come Azinger, capitano vittorioso di Ryder Cup, che critica apertamente un organo del Tour in diretta televsiiva suona un pò strano, no?


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