Hai mai sentito parlare di antifragilità?
Oggi voglio farti conoscere quella che viene definita nel panorama scientifico “la skill 4.0 del futuro”. A mio avviso, uno dei key elements per la crescita e il miglioramento della persona e dell’atleta.
E proprio per questo, ho voluto inserire l’antifragilità, tra i capisaldi del mio approccio teorico-pratico dedicato agli atleti ma in particolare ai golfisti.
Ho iniziato a parlare di antifragilità in un’intervista di Alessandro Bellicini ed oggi cercherò di approfondire questo concetto insieme a te.
« Certe cose traggono beneficio dagli scossoni; prosperano e crescono quando sono esposte alla volatilità, al caso, al disordine e ai fattori di stress e amano l’avventura, il rischio e l’incertezza ». (Nassim Nicholas Taleb, 2017).
Alzi la mano chi in un giro di diciotto buche, non ha mai incontrato un’imprevisto? Chi, non si è mai trovato sotto pressione di fronte ad un lie della pallina complesso, ad un putt per il birdie o ad una reazione di rabbia per un colpo finito in acqua?
Potrei continuare all’infinito ma, già solo questi pochi esempi, fanno capire che di fronte a queste situazioni non basta saper superare un problema senza crollare, se si vuole vincere una gara o semplicemente ottenere una buona performance.
« L’antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza. Ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso; l’antifragile migliora ».
In poche parole, rappresenta una qualità che permette di trasformare gli errori in opportunità, di fronteggiare gli imprevisti e gli eventi negativi, aumentando la qualità della propria prestazione.
Quello che può essere vissuto come un ostacolo o una situazione emotivamente destabilizzante può, quindi, diventare un caro alleato e fonte di una nuova energia sia mentale, sia fisica.
Possiamo allenare l’antifragilità?
La risposta è Sì!
Tutti noi quando nasciamo, possediamo granelli di antifragilità. Il bambino è l’esempio di essere antifragile per eccellenza; esplora l’ambiente, assimila informazioni e si adatta a seconda delle proprie necessità. Non ha timore di sbagliare, perché proprio dall’errore apprende ed evolve.
Con il tempo, la cultura, il contesto e le esperienze di vita, purtroppo tendiamo a perdere questa preziosa skill, perché alimentiamo credenze sbagliate, voglia di controllo e di perfezionismo.
Avremo modo di approfondire nel dettaglio quali sono le caratteristiche di un golfista antifragile e come cerco di allenare questa abilità negli atleti, in prossimi articoli.
Quello che nel frattempo puoi iniziare a fare è pensare a come vivi gli errori durante il gioco e gli imprevisti in campo, come nella vita.
E ricorda: Errore = Nuova Possibilità!!
#golfpsychology