Motivazione e dintorni. La motivazione è il tuo “perché”, è lo scopo del tuo comportamento e delle tue azioni. E’ quel qualcosa che ti spinge ad alzarti ogni mattina con la voglia di fare.
Per lunghi periodi sperimenti un altissimo livello di motivazione, indipendentemente dai risultati che stai ottenendo. Riesci ogni giorno a seguire il tuo piano d’azione, non rinunci mai ad una sessione di allenamento, e metti entusiasmo in ogni cosa che fai.
Un giorno l’incantesimo si rompe. Ti alzi al mattino già stanco, fatichi a mantenere gli impegni presi con te stesso, e inizi a trovare scuse. E’ troppo impegnativo, è troppo stancante, oggi non me la sento.
E le giustificazioni si sommano fino a diventare la nuova normalità.
Che succede? E soprattutto, come recuperare?
Dal punto di vista biologico, la motivazione è strettamente collegata alla produzione di due sostanze da parte del tuo corpo: l’epinefrina, o cortisolo, e la dopamina.
Per agire c’è bisogno di energia e, diversamente da quanto si pensa, questa non viene prodotta (o quantomeno non in modo prevalente) dall’alimentazione, ma da particolari neuro modulatori che il nostro corpo mette in circolo.
Il più importante, legato proprio alla motivazione, è come ti dicevo l’epinefrina.
Si tratta di una sostanza prodotta dal cervello che ha la stessa funzione dell’adrenalina, che viene invece prodotta dalle ghiandole surrenali, e che serve proprio ad aumentare l’energia.
Si sprecano in questo momento le pubblicità e i post che consigliano una doccia fredda o un bagno ghiacciato (qui trovi il metodo originale di Wim Hof), adducendo benefici a livello di recupero muscolare per gli sportivi, ringiovanimento della pelle e degli organi interni.
Ma cosa succede dentro di te quando affronti una doccia gelata?
Prima di tutto per aprire il getto di acqua fredda e andarci sotto con tutto il corpo è necessaria una determinazione e forza mentale non indifferente. Quindi il primo beneficio, ancora prima di entrare a contatto con l’acqua è sicuramente a livello mentale.
Poi, il tuo cervello e i tuoi muscoli reagiscono allo stimolo esterno di qualcosa che non è piacevole producendo ormoni. In questo caso il cervello produrrà epinefrina, mentre le ghiandole surreali cortisolo.
Il tuo corpo sta affrontando un momento di stress.
Il beneficio che ne deriva è una enorme dose di energia, da sfruttare al massimo per tutta la giornata.
Ci sono fortunatamente anche modalità meno invasive per attivare questa produzione ormonale, una delle quali consiste nella respirazione profonda. Effettuare 25-30 respiri profondi, trattenere il respiro per 15-30 secondi e fare altri 3 respiri profondi, produce grosso modo gli stessi effetti, a livello ormonale, di una doccia fredda.
Manca l’esperienza del saper affrontare una cosa difficile, manca l’esercizio della forza di volontà, ma resta comunque un ottima modalità per recuperare nei periodi di calo motivazione un bel po’ di energia, e sopratutto puoi usufruirne in qualsiasi momento della giornata e ovunque ti trovi.
Per quanto riguarda il secondo ormone coinvolto nelle dinamiche in discorso, la dopamina, è importante ricordare che il nostro cervello non distingue tra un fatto reale e vissuto in un determinato momento e uno solo immaginato.
La produzione dell’ormone della soddisfazione, è stato dimostrato attivarsi al pensiero di ripetere un’esperienza appagante.
In altre parole, la soddisfazione del mangiare un pezzo di cioccolato non deriva solo dal quadretto che stai assaporando, ma dal desiderio di averne ancora. Ecco perché alcune sostanze creano dipendenza.
Il modo per ottenere produzione di dopamina è fissare un obiettivo. Oggi farò un’ora di allenamento intenso, oppure leggerò 50 pagine di quel libro. Questo è già un grande aiuto, ma senza l’energia per fare queste cose, mancherà l’azione.
Serve quindi la produzione di epinefrina, sperimentando eccitazione, aumento della pressione sanguigna e necessità di agire.
Ecco spiegato il motivo per cui molti atleti, durante una prestazione sportiva, performano molto meglio quando si trovano a combattere con un risultato non soddisfacente.
L’attivazione dell’epinefrina prodotta dai pensieri legati ad una prestazione assolutamente insufficiente, mette in moto la motivazione e permette di recuperare energie, utili per l’azione necessaria alla performance.
Il legame con la dopamina, in questo caso deriva dalla soddisfazione che si prova avendo un buon risultato e dal desiderio di riprovare ancora e ancora e ancora questa sensazione.
Questi due ormoni sono strettamente collegati. Non è possibile avere la sintesi dell’epinefrina senza dopamina.
Quando i livelli di epinefrina aumentano, abbiamo bisogno di passare all’azione, che sia movimento fisico o attività lavorativa la computer. Se questo non avviene entriamo in stress.
A questo punto non ti resta che scegliere se farti una doccia fredda o esercitarti nella respirazione profonda.
Abbiamo il controllo totale della nostra vita, se ne accettiamo la responsabilità e ci impegniamo ad agire costantemente verso la direzione giusta per noi – Tony Robbins