Per colpa di chi?

Per colpa di chi? Prima di chi imparare a perdonare, è importante capire l’etimologia di questa parola. Infatti il per-dono, contiene in sé stesso il saper regalare a qualcuno una parte di sé stessi, in modo incondizionato. E quel qualcuno può essere una persona terza, oppure puoi essere tu.

Perdonare è forse una delle cose più difficili da imparare nella vita.

Sia che si tratti di perdonare sé stessi, che di perdonare altri per un torto subito, i benefici e i percorsi per giungere alla pace interiore sono i medesimi.

Il perdono è strettamente legato al giudizio. Non ne esisterebbe la necessità se non vi fosse l’idea di aver fatto o subito qualche cosa di sbagliato o ingiusto.

Le neuroscienze sempre più spesso ribadiscono l’importanza del perdono per gli effetti benefici che questo ha sulla salute.

Infatti, oltre ad aumentare l’autostima, allena i neuroni a sviluppare buone relazioni umane, maggiore empatia, arrivando ad avere un impatto diretto e positivo sul Dna, aiutando a vivere più lungo.

Per contro, è ampiamente dimostrato che coltivare sentimenti di rabbia, rancore, vendetta, ha un’incidenza negativa sul nostro stato di salute, portando nel lungo termine a malattie anche importanti.

Come detto, la scelta di perdonare o perdonarsi, è sicuramente la strada più in salita da percorrere, e come nelle lunghe camminate in montagna, ognuno procederà con il proprio passo.

Se sei più allenato, raggiungerai  la vetta più velocemente, mentre se ti trovi per la prima volta a percorrere questo sentiero, potresti aver bisogne di qualche pausa.

Nei momenti di stop sarà importante guardare indietro, per capire da dove sei partito e dove ti trovi ora, quali abilità hai acquisito e quali invece necessitano di ulteriore allenamento.

Come in ogni camminata che si rispetti, c’è una meta da raggiungere, che è un po’ il motivo per il quale ci si mette in moto. É quindi importante che ti sia ben chiaro il tuo “perché”. 

Perdonare non significa affatto dimenticare o non vedere l’errore o il danno subito, ma guardarlo in modo oggettivo, allontanando il giudizio. 

Se viaggi leggero, fatichi meno. Lascia andare rabbia e rancore, per accedere alla pace interiore.

Lo sai bene se giochi a golf, a tennis, a basket, o pratichi qualunque altro sport, e ti capita di restare attaccato ad un errore per troppo tempo, che fatica si fa ad arrivare a fine gara (ti lascio il link ad un mio articolo sul fare pace con se stessi).

Questo atteggiamento può essere proprio causato dalla tua incapacità di perdonare te stesso; così facendo continui a rovinare il tuo gioco, la tua gara, e in generale il tuo benessere, mettendo la tua attenzione su qualcosa che non puoi più cambiare.

Viceversa, quando ti perdoni l’errore, continui a giocare con divertimento e mantieni il tuo focus sul presente.

E’ chiaro quindi che chi beneficia del perdono è colui che compie l’azione.

Puoi allenarti a perdonare te stesso e gli altri, seguendo alcuni passi fondamentali.

Il primo è come sempre la consapevolezza. Ammetti con te stesso di essere arrabbiato, di provare risentimento e capiscine il motivo. Solo quando accedi alla consapevolezza ti è possibile cambiare qualcosa.

Assumiti le tue responsabilità. Non cercare scuse o capri espiatori. C’è sicuramente qualcosa che avresti potuto fare di diverso, fosse anche solo reagire in modo differente.

Che cosa stai cercando di controllare che non è sotto il tuo controllo? Ad esempio stai mettendo l’attenzione su ciò che è già successo, e continui a ripeterti “se avessi fatto in modo diverso”. Hai presente il detto “E’ inutile piangere sul latte versato”?

A questo punto focalizza la tua attenzione su ciò che puoi fare per ritrovare la pace interiore, trovando quante più cose possibili hai di cui essere grato.

You can’t stop the waves, but you can learn to surf –  Jon Kabat-Zinn


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