Special guest: doctor Nick

Special guest: doctor Nick. Un maestro fuori dalle righe, non solo per questa sua passione per la matematica, ma anche perché ha fatto crescere molti dei giocatori professionisti che oggi calcano i campi da golf in Italia e in Europa.

Il suo modo di insegnare parte sempre dalla persona: la lettura delle caratteristiche del giocatore è una delle cose più importanti per poter applicare nel modo migliore la tecnica. 

La tecnica fine a se stessa non ha nessun valore

Quando prepara una lezione, nulla viene lasciato al caso.

Alcune volte possono passare anche parecchie settimane tra una lezione e l’altra, visto che molti allievi vengono da fuori e sono spesso impegnati in tornei che li tengono lontani da casa per molto tempo.

Proprio per questo a fine lezione compila un report molto specifico, utilizzando le informazioni tecniche di trackman e Kvest, ma anche e soprattutto facendosi annotazioni personali per poter poi riprendere il lavoro senza inutili perdite di tempo.

Insieme alla sua passione per i numeri e per l’uso delle tecnologie, ha sviluppato una grande capacità di lettura delle persone. Questo gli consente di individuare e sfruttare al meglio i talenti dei ragazzi con cui lavora.

Gli esempi sono tantissimi, e quello che ne esce è il suo atteggiamento sempre rivolto a cogliere l’aspetto positivo, anche in quelle occasioni in cui altri non riuscirebbero a trovarne alcuno. 

Saper valorizzare le individualità, cercando di sfruttarle nel migliore dei modi, e minimizzare i punti deboli può rivelarsi cruciale nelle diverse fasi di crescita di un giocatore di golf. 

Maestro di Guido Migliozzi da quando era un ragazzino, ha sempre saputo sfruttare al meglio le sue caratteristiche.

Parliamo di un un giocatore particolare, con una grande consapevolezza del corpo nello spazio (propriocettività)  che nel momento in cui entra in gara è capace di mostrare una grinta e una determinazioni quasi inaspettate.

Non ha paura di rischiare e può accadere, vedendolo giocare, di restare con il fiato sospeso (ti lascio il link del secondo colpo alla buca 18 dell’Open di Francia del 2022, che ha tolto il respiro non solo a Niccolò). 

Tra i suoi pupilli, c’è anche il figlio Lapo, al quale ha trasmesso non solo lo swing, ma soprattutto l’amore e la passione vera per il golf. 

Essere il maestro del proprio “bambino” può non essere sempre semplice. A volte si fatica a mantenere quel giusto rispetto che deve esserci tra maestro e allievo.

Conoscendo bene entrambi, sono certa che qualsiasi piccolo screzio si risolva con un bel sorriso.

Tornando indietro nel tempo, viene spontaneo fare il confronto con il golf che si gioca oggi, dove conta più la distanza della precisone e della capacità di manovrare la palla. 

Come tutte le persone di grande spessore, Nick cerca sempre di confrontarsi con altri maestri esperti e, proprio in ultimamente, avendo incontrato il coach di Viktor Hovland, ha avuto modo di vedere come questi lavorino in green non tanto guardando i passi, ma gli inches.

Per arrivare a vincere sul Tour è necessario arrivare a quel livello di precisione.

Un consiglio che darebbe oggi ad un giocare che vuole affacciarsi al mondo del golf professionistico è di farlo solo per la passione verso questo gioco meraviglioso.

Serve avere una mente aperta, saper cambiare prospettiva, essere dinamici, e ricordarsi sempre che si può imparare qualcosa di nuovo da tutte le persone che si incontrano nel proprio cammino.

Ma soprattutto, ciò che più conta è che

Chi crede vince – cit.


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