Stress e performance: un gioco di equilibrio!
Ti sarà sicuramente capitato di leggere un articolo, un post o sentire parlare di stress.
Se sì, avrai appreso quanto sia controproducente per la prestazione.
Bene!
Ma ora cancella tutto!
Molte persone credono che per avere una buona performance sia necessario eliminare ogni tipo di stress e/o pressioni.
Io invece ti dico che una buona dose di stress è molto importante se vuoi performare al meglio!
Come è possibile?!
In questo articolo voglio farti conoscere quale e quanto stress ti porti in campo per trarne vantaggio!
Per farlo è necessaria una premessa:
“Non tutti gli atleti sono uguali di fronte allo stress!”
Stress e performance sportiva: una questione di equilibrio
La relazione tra stress e performance è diversa per ogni persona, ed è qui che entra in gioco la consapevolezza.
Per ogni atleta, conoscere il proprio livello di attivazione-stress ottimale è fondamentale, poiché questo permette di gestire allenamenti, pre-gara, gara e recuperi.
Oggi inizierò a farti riflettere proprio su questo partendo da una domanda:
Sapresti dirmi quante tipologie di stress esistono?
Per rispondere è necessario definire lo stress.
Lo stress è una risposta psicofisica a compiti anche molto diversi tra loro, di natura emotiva, cognitiva o sociale, che la persona percepisce come eccessivi.
Fu Selye il primo a parlare di stress, definendolo come:
“Una risposta aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso” (Selye, 1976).
Di per sé quindi non è né negativo né positivo (Bernardi, 2023), ma lo può diventare quando:
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- può essere buono (eustress) quando è costruttivo e influenza in modo positivo la tua performance, ti aiuta a superare le difficoltà lungo il percorso e a reagire nel modo giusto alle variabili e alle situazioni che incontri.
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- può essere negativo (distress) quando dura nel tempo, diventa dannoso o addirittura cronico e si ha la sensazione di non avere la capacità di affrontare la situazione che lo ha provocato.
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Quali sono le fonti di stress per i golfisti?
E’ bene però conoscere quali e quanti “stressor” (così sono definiti in gergo medico psicologico) esistono:
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- Stressor esterni: legati alle variabili ambientali, al campo, alle condizioni e alla tipologia di gara.
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- Stressor dovuti alla deprivazione dei bisogni primari: Questi possono essere causati da fattori come il fuso orario che può disturbare il sonno e il jet lag dei golfisti o condizioni fisiche personali.
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- Ansia da prestazione: L’ansia è una risposta psicologica comune agli stressors nello sport. Gli atleti possono sperimentare ansia da prestazione prima di una competizione nel pre-gara o nei giorni antecedenti o durante l’esecuzione della stessa.
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- Pressione esterna: Gli atleti possono essere sottoposti a pressioni esterne da allenatori, familiari o amici/compagni di squadra (sì perché a golf esiste anche la squadra in alcuni momenti).
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- Aspettative personali: Gli atleti possono mettersi autonomamente pressione su se stessi per raggiungere determinati obiettivi o per mantenere un certo livello di prestazione.
Cosa ne dici, sei pronto a fare l’acrobata?
Stress e performance è tutto un gioco di equilibrio!
#golfpsychology