Nel mondo dello sport, il concetto di “flow” (o flusso) rappresenta uno stato mentale in cui un atleta sperimenta una perfetta armonia tra corpo e mente, ottenendo prestazioni eccezionali.
Ne hai mai sentito parlare?
Il termine “flow” è stato coniato negli anni ‘70 dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi, che lo descrive come uno “stato di autodeterminazione intrinsecamente motivato” ( Csíkszentmihályi, 1990).
In ambito sportivo, lo stato di flow è il momento in cui l’atleta è in una zona di massima eccellenza psico-fisiologica.
«the zone- la zona- là dove l’eccellenza non richiede sforzo, e la folla e gli avversari spariscono in uno stato di beato e costante assorbimento nell’attimo presente» (Goleman, 2008).
Un momento che va oltre le competenze tecniche, trasformando l’azione sportiva in un’esperienza ottimale.
L’atleta in the zone percepisce un’intensa concentrazione su un’attività specifica fino al punto di esserne totalmente assorbito, e comporta la sensazione che tutto si unisca o vada al suo posto, anche in situazioni complesse (Nakamura & Csíkszentmihályi, 2002).
Hai mai visto il film: “la leggenda di Bagger Vance”?
È proprio questo stato d’animo che il personaggio di Bagger Vance, interpretato da Will Smith nel film, insegna a raggiungere.
Bagger Vance, il saggio caddie del golfista Rannulph Junuh nel contesto della storia, diventa una guida psicologica, portando l’atleta a scoprire il proprio potenziale attraverso la connessione con il campo (Ti lascio il link).
Lo sport, spesso considerato un campo di competizione, assume una prospettiva diversa.
Egli insegna che la chiave per raggiungere il flow non è solo la perfezione tecnica, ma piuttosto la capacità di lasciarsi andare, di connettersi con il proprio istinto e con lo swing.
In altre parole una sinergia tra corpo, cognizione, emozioni e tecnica!
Ed è per questo che…
È arrivato il momento di “Vedere il Campo”!
Il momento di “vedere il campo” rappresenta una metafora per guardare oltre le sfide immediate, per apprezzare la vastità delle opportunità che si presentano.
Bagger Vance ci ricorda che ogni ostacolo è un invito a superare i limiti e a trovare la bellezza nel processo di superamento.
Nello sport, il flow può trasformare una partita da un mero atto di competizione a un’esperienza elevata.
È la consapevolezza che si crea nella perfetta e personale armonia, che porta a prestazioni straordinarie.
Per tanto lasciamoci ispirare e impariamo a connetterci con il momento presente, a superare le sfide con grazia e a raggiungere il flusso che trasforma l’atto di giocare in un’arte.
Come è fatta una Flow Experience?
In ambito scientifico sono stati delineati i fattori che costituiscono una flow experience. Secondo Nakamura e Csikszentmihalyi (2002) tra essi troviamo:
- Il bilanciamento tra sfida e abilità: la persona si impegna in un’attività che è appropriata alle proprie capacità;
- Fusione tra azione e consapevolezza;
- Senso di padronanza e controllo, sia delle proprie azioni, sia delle conseguenze di esse;
- Obiettivi ravvicinati chiari e feedback immediato;
- Attenzione e concentrazione totale sul compito;
- Distorsione della percezione temporale (in altre parole, sembra che il tempo passi più in fretta);
- Gratificazione legata all’esperienza stessa e profondo senso di piacere.
Vivere la flow experience è possibile in molti ambiti, ad esempio nell’arte e nella scienza (Csikszentmihalyi, 1996), nell’esperienza estetica (Csikszentmihalyi e Robinson, 1990), nello sport (Jackson, 1995) o nella scrittura letteraria (Perry, 1999).
Ora che hai conosciuto il flow, tocca a te!
Hai voglia di brillare sentendoti in-the-zone?
#golfpsychology