Cambiamenti in vista per il calendario del PGA Tour
Non si può certo negare che, in questa stagione, quella del PGA Tour sia una realtà in continua evoluzione.
Da quando é comparsa all’orizzonte la Saudi League di Greg Norman, dagli uffici di Ponte Vedra Beach é un susseguirsi di annunci, comunicati ed aggiornamenti.
L’ultimo in ordine di tempo riguarda le ipotesi di modifica del calendario autunnale.
In occasione delle riunioni del Player Advisory Council di marzo e di aprile (quest’ultima tenutasi appena prima dell’RBC Heritage), il Tour ha sottoposto un progetto di modifica del calendario.
La parte autunnale della schedule diventerebbe una specie di vetrina per i top players ed una sorta di girone di qualifica per tutti gli altri.
Il progetto di massima prevederebbe l’identificazione del periodo da gennaio ad agosto come fase centrale del calendario, mentre in quella da settembre a fine anno i giocatori below-the-line (ipoteticamente quelli oltre la 50ma posizione della FedEx Cup) giocherebbero per migliorare la loro posizione nel ranking.
I top players sarebbero invece liberi di prolungare le vacanze.
Oppure, in alternativa, avrebbero la possibilità di partecipare ad un mini-circuito.
Tre tornei con formula a squadre senza taglio, disputati in Europa, Asia e Medio Oriente.
Mi ricorda molto la formula dell’evento finale della Saudi League.
L’ho detto.
Come l’hanno presa i rappresentanti dei giocatori?
“Il gruppo ha discusso in maniera costruttiva, chiedendo allo staff (del PGA Tour, NDR) di presentarsi alla riunione successiva con maggiori dettagli”, recita il verbale della riunione.
Un membro del Player Advisory Council, presente alla riunione, ha invece detto che la sensazione é stata quella di un vero e proprio caos.
La sensazione che ha riportato é quella di un crescente disaccordo sul destino della stagione autunnale del Tour e su come una modifica di tale portata possa essere inquadrata nel calendario complessivo della FedEx.
