Il Masters parla spagnolo: giacca verde a Jon Rahm

Jon Rahm vince il Masters Tournament dopo una lunga giornata, che è diventata la “sua vittoria più dolce”. E’ partito domenica mattina con 4 colpi di svantaggio sul leader del 2° round Brooks Koepka e ha chiuso le ultime 18 buche del Masters come quarto vincitore spagnolo ad Augusta.

Rahm ha consegnato uno score finale di -3 (69 colpi) per raggiungere e superare Koepka, che nel giro finale ha commesso più di un errore, segnando 75 colpi. Il campione spagnolo ha vinto con quattro colpi di vantaggio su Koepka e sul 52enne Phil Mickelson, che ha pareggiato per il secondo posto grazie ad un giro finale in 65 colpi, miglior punteggio del torneo.

Mickelson diventa così il “più vecchio” secondo classificato nella storia del Masters. Lo stesso Mickelson, ancor prima che lo spagnolo diventasse professionista nel 2016, aveva dichiarato che Rahm sarebbe stato una delle più grandi stelle del golf. La strada intrapresa da Rahm sembra proprio questa, specialmente ora che ha una giacca verde da affiancare al titolo degli U.S. Open conquistato nel 2021 a Torrey Pines.

La rimonta di Rahm è stata incredibile ed emozionante: ha recuperato due colpi su Koepka nelle ultime 12 buche del terzo round, rinviato per pioggia, e ha iniziato l’ultimo round con soli due colpi di svantaggio. Ha approfittato del crollo di Koepka e ha continuato a segnare punti, tanto che l’incredibile giro di chiusura di Mickelson (per il tre volte campione del Masters è stato il miglior giro finale di sempre all’Augusta National) non ha minacciato la sua prima posizione.

Domenica è stata una giornata speciale per il golfista spagnolo: è la data di nascita del Suo idolo Seve Ballesteros ed è anche il 40° anniversario della vittoria di Ballesteros nel suo secondo Masters. Ieri Rahm ha aggiunto un’altra ricorrenza da festeggiare: la sua prima vittoria al Masters, dopo quattro vittorie sul PGA Tour in questa stagione ed il suo ritorno in cima al ranking mondiale.

Questo Masters ha regalato tante emozioni: caldo e umidità all’inizio, un fronte freddo con vento che ha fatto cadere tre alberi venerdì, putting green saturi di pioggia sabato ed una vera e propria maratona finale domenica, con Rahm e Koepka che hanno dovuto giocare 30 buche.

La classifica è stata costellata di campioni di major. L’ex campione del Masters Patrick Reed ha chiuso con un 68 e ha pareggiato per il quarto posto con Jordan Spieth (66) e Russell Henley, a -7.

Settimo posto per Cameron Young e Viktor Hovland, entrambi a -6. Un ottimo giro finale per Sahith Theegala, che con un 67 di giornata ha recuperato 16 posizioni nel leaderboard ed è 9°, solitario, a -5 totali.

Chiudono la top10 Scottie Scheffler, Matthew Fitzpatrick, Xander Schauffele e Collin Morikawa, decimi a -4 totali.

L’azzurro Francesco Molinari, a +4 dopo le prime 36 buche, non è riuscito a passare il taglio, fissato a +3.

PGA Tour – The Masters

Questa settimana è la più attesa dell’anno. Dal 6 al 9 aprile un field ridotto di giocatori si sfiderà all’Augusta National Golf Club, in Georgia, per l’87° The Masters Tournament. Questo percorso ha fatto da sfondo ad alcuni dei momenti importanti nel mondo del golf.

Il Masters è l’unico Major che si disputa dal 1934, anno inaugurale, sempre sul medesimo percorso, con un ristretto numero di giocatori (circa 90). Si tratta, infatti, di un evento ad inviti, che vengono spediti direttamente dall’Augusta National Golf Club.

Il campione dilettante Bobby Jones ed il banchiere d’investimento Clifford Roberts diedero vita alla competizione: nel 1930 Bobby Jones acquisì l’Augusta National Golf Club e progettò il campo con l’architetto Alister MacKenzie.

Il percorso ha subito un cambiamento significativo in questa edizione: il par 5 della buca 13, che fa parte dell’Amen Corner, è stato allungato di quasi 35 metri, arrivando a misurare 500 metri. Quest’anno con 6899 metri totali, l’Augusta National diventa il percorso più lungo nella storia del torneo.

Avere la possibilità di guadagnarsi un posto all’Augusta National è il sogno di tutti i golfisti al mondo. Quest’anno 104 professionisti hanno ricevuto dal Board of Governors l’ambitissimo invito per l’87° Masters, ma ne scenderanno in campo solo 88.

Per 16 di loro si tratterà di un debutto ad Augusta. Tra questi citiamo Tom Kim, due volte vincitore sul PGA Tour la scorsa stagione, e Kurt Kitayama vincitore dell’Arnold Palmer Invitational presented by Mastercard. I campioni del 1987 e del 1988 Larry Mize e Sandy Lyle, invece, hanno entrambi annunciato che questo sarà il loro ultimo Masters.

Come da tradizione di questo prestigioso evento, martedì sera ci sarà la consueta “Champions Dinner”, cena offerta dal campione in carica e riservata esclusivamente ai vincitori del The Masters ed a qualche membro esclusivo dell’Augusta National.

Mercoledì ci sarà il famosissimo torneo il “Par 3 Contest”. Un torneo su 9 buche tutte par 3 in cui i giocatori saranno accompagnati da figli, parenti, amici e fidanzate in veste di caddie e vestiti da caddie (indosseranno a famosa “tuta bianca”). Nella storia del torneo nessun vincitore del Par 3 Contest di mercoledì ha poi fatto seguito con una vittoria del Masters.

Dal 6 al 9 aprile, sarà la prima volta che si “incontrano”, per partecipare nello stesso torneo, dei giocatori del PGA Tour e della LIV Golf. Sarà una sfida ancora più sentita per i campioni in campo e per i patrons di Augusta, che hanno l’opportunità di seguire il torneo da vicino.

L’americano Scottie Scheffler, attuale n°1 al mondo, cercherà di diventare il primo giocatore a vincere il torneo back-to-back, dopo che l’ultimo giocatore che riuscì fu Tiger Woods nel 2001 e nel 2002. Anche Tiger, cinque volte vincitore dell’ambitissima giacca verde, sarà uno degli 88 giocatori in campo questa settimana.

Torna al The Masters anche Rory McIlroy, dopo il secondo posto nell’ultima edizione, con uno straordinario 64, che batté il record come score più basso nell’ultimo giro nella storia del Masters. Ora il campione nordirlandese punta al Grande Slam della carriera. Nelle sue precedenti otto trasferte all’Augusta National si è piazzato sei volte tra i primi 10, con un solo taglio mancato nel 2021.

In campo vedremo anche Corey Conners, reduce dalla vittoria al Valero Texas Open. Il canadese è uno dei due giocatori che si è piazzato tra i primi 10 negli ultimi tre anni consecutivi al Masters.

Tra gli habitué del PGA Champions Tour che possiedono una giacca verde torneranno ad Augusta anche Bernhard Langer, Vijay Singh, Fred Couples e Mike Weir

Nel field ridotto e molto esclusivo di questa settimana si potrà tifare per il giocatore azzurro Francesco Molinari, alla sua 12esima partecipazione al Masters. Nel 2019 ci fece sognare, giocando 49 buche senza bogey, concluse poi la gara al quinto posto, suo migliore risultato all’evento.

Fra gli 88 giocatori in campo, ci saranno 18 giocatori che appartengono alla LIV Golf, tra i quali 6 Past Champions del Masters Tournament: Phil Mickelson (2004, 2006, 2010) Charl Schwartzel (2011), Bubba Watson (2012, 2014) Sergio Garcia (2017), Patrick Reed (2018) e Dustin Johnson (2020). In campo vedremo anche Brooks Koepka, che arriva ad Augusta dopo avere vinto il suo secondo torneo sul LIV Golf ad Orlando la scorsa settimana, diventando cosi uno dei picks preferiti.

Potremo seguire il The Masters Tournament da giovedì 6 a domenica 9 aprile sul canale 206 (Sky Sport Golf) con la seguente programmazione:


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