La solitudine del campo pratica

La solitudine del campo pratica

Danny Lee non ha fatto un gran primo giro al Genesis Invitational.

Ha chiuso le prime 18 buche in 76 colpi.

E’ partito alle 7.02 dalla buca 1 insieme a James Hahn e Ben Taylor e, putroppo, il suo giro é andato peggiorando.

37 colpi sulle prime 9 (due birdies, un bogey ed un triplo), 39 sulle seconde (un birdie e quattro bogeys), per un deludente 5 sopra il par.

Come sappiamo bene, molto spesso i professionisti, dopo avere concluso un giro di gara, si recano in campo pratica, per mantenere il feeling se hanno giocato bene, o per ritrovarlo quando, cone nel caso di Danny Lee, non lo hanno proprio trovato.

E infatti il giocatore neozelandese si é diretto proprio lì; ma non ha scelto il campo pratica del Riviera Country Club.

E’ salito in macchina ed ha raggiunto il Rancho Park Golf Course, un campo pubblico a circa 20 minuti dal blasonato circolo di Pacific Palisades.

E si é messo a praticare.

(fonte Twitter)

Ovviamente, la presenza del campione U.S. Amateur del 2008 non é passata inosservata, e ha scatenato la ricerca della motivazione della sua scelta.

L’ipotesi più realistica é quella legata al fatto che, essendo partito tra i primi, Lee non avrebbe trovato spazio al campo pratica del Riviera (uno dei più stretti del PGA Tour), affollato dai giocatori che dovevano ancora partire.

C’é poi l’ipotesi romantica, secondo la quale il neozelandese ha scelto il Rancho Park in ossequio alla storia del torneo.

Infatti il Los Angeles Open (ora Genesis Invitational) si disputò sul percorso pubblico della municipalità di Los Angeles per ben 17 edizioni.

C’é poi una terza possibilità che mi é venuta in mente.

Forse Danny Lee aveva bisogno di stare solo, per concludere le sue riflessioni che lo hanno portato ad unirsi alla LIV Golf di Greg Norman.

Stare lontano dall’ambiente del PGA Tour era forse la cosa più logica da fare.

La solitudine del campo pratica.

Detto questo, quello che sappiamo di certo é che la sessione di pratica é servita a migliorare il gioco di Lee, che ha chiuso il secondo giro sotto par in 69 colpi, un buon risultato, che non gli ha permesso però di passare il taglio.

Le seconde 18 buche al Riviera Country Club sono state quindi le ultime di Danny Lee sul PGA Tour.

Per ora, quanto meno.


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