Padraig Harrington: “E se ai Majors…”
Da quando é approdato, con successo, sul PGA Champions Tour Padraig Harrington vive una seconda giovinezza, e non parlo solo del suo gioco.
Nel corso delle interviste rilasciate a margine dei tornei, l’irlandese ha affrontato in maniera molto diretta i temi del momento, presentando la sua visione in maniera sempre propositiva.
E anche in occasione del PGA Championship appena conclusosi a Wentworth con la vittoria del neozelandee Ryan Fox (Harrington non ha passato il taglio, NDR) non ha voluto essere da meno.
Questa volta ha scelto di affidare il suo pensiero a X (il nuovo nome di battesimo di Twitter, NDR):
“Io penso che, nell’ottica di salvaguardare la grande eredità dei tornei, i vincitori del South African Open, dell’Australian Open, del Japan Open e del BMW PGA Championship dovrebbero ricevere le exemptions per giocare i Majors nella stagione successiva”.
I tre Open sono tornei con una lunga tradizione.
Il South African Open é nato nel 1903, l’Australian Open un anno dopo ed il Japan Open ha più di cento anni di storia.
L’evento flagship del Tour europeo é più giovane, essendo nato nel 1955, ed entra nel pacchetto proposto da Harrington più per il suo prestigio che per la sua cronistoria.
Sono, comunque, tutti tornei che sono stati vinti da nomi altisonanti del golf mondiale.
La situazione attuale degli inviti per i Majors della stagione successiva vede il vincitore del BMW PGA Championship ricevere l’invito per l’Open Championship e per lo U.S. Open, ed il vincitore del Japan Open guadagnare a sua volta l’exemption per l’Open Championship.
Nessun invito invece per i vincitori dell’Open down under e del South African Open.
La proposta di Harrington sembra veramente guidata dallo spirit of the game.
Porta però con sè anche una istanza di riequilibrio delle forze in campo, togliendo al PGA Tour un pò di quello spazio che i dirigenti di Ponte Vedra stanno lentamente ma inesorabilmente cercando di accaparrarsi negli ultimi anni.
