Prima volta per Bland, Howie e K.H. Lee ma l’idolo è Migliozzi. PGA Championship: ci siamo

Guido Migliozzi è un patrimonio golfistico da tutelare: talento, determinazione, fantasia, incoscienza e forza.

Sabato Guido ci ha fatto sognare e solo al playoff si è arreso a un incredulo e commosso Richard Bland.

Richard Bland (48 anni), navigatissimo giocatore, ha vinto la sua prima gara dopo 20 anni e 478 apparizioni sul Tour: con un occhio sul Champions Tour e l’altro su un infiammato Migliozzi, Richard non ci sperava nemmeno più. Good job!

Anche sul PGA Tour c’è una prima volta. Kyoung-hoon Lee vince l’AT & T Byron Nelson ma lo sguardo è già puntato sul PGA Championship e sulla difesa del titolo da parte di Colin Morikawa. Spettacolo puro.


OUT, Week 19, Results

1Kyoung-hoon Lee, per tutti K.H., ha vinto l’AT & T Byron Nelson giocato per la prima volta sul TPC Craigh Ranch in Texas e succede al connazionale Sung Kang. Non era mai successo un back to back in un torneo del PGA con la bandiera caratterizzata dal Taegeuk e dai 4 trigrammi diagonali. Ecco un po’ di cultura orientale gratis: ci servirà. E’ stata una giornata difficile segnata da scrosci d’acqua improvvisi che hanno portato alla sospensione del gioco, quando Lee aveva due colpi di vantaggio, che non ha intaccato la proverbiale calma del coreano.

2Ammettiamolo, dopo la vittoria di Rory al Wells Fargo Championship e il sabato al cardiopalmo di Guido Migliozzi, la domenica del PGA è passata in sordina. K.H. Lee (65, 65, 67, 66 -25) ha vinto meritatamente, su un campo meno difficile del previsto, e ha lasciato Sam Burns, leader dopo 54 buche, a 3 colpi. Lee ha messo a segno 28 birdie: 1 birdie ogni 4 buche. Non servono altri dati (ha comunque puttato molto bene): se fai tanti birdie sei a metà dell’opera.

3L’European Tour è tornato sul suolo europeo. Il The Belfry ha ospitato il Betfred British Masters sponsorizzato da Danny Willett e il primo sudafricano in classifica è Dean Burmester 6°. Finalmente! Ha vinto un inossidabile Richard Bland (68, 69, 72, 66 -13) dopo una buca di playoff con il nostro Guido Migliozzi autore di un 3putt delittuoso sulla 18 di spareggio. Eravamo alla ricerca di un segnale positivo dai giocatori italiani? E’ arrivato e alla grande. Abbiamo rivisto Edoardo Molinari (8° 71, 72, 64, 71 -10) in forma smagliante, autore di uno strepitoso 64 registrato durante il terzo giro. Si è fermato ai piedi della top ten Renato Paratore (11° 73, 70, 70, 66 -9), migliorando giorno dopo giorno, e ha onorato il titolo conquistato lo scorso anno. Ecco l’atteso tricolore!

4Fatelo! Serve un’ora, non di più: guardate le ultime buche di Migliozzi su GolfTV, se ve le siete perse. Riassumo. Bland fa birdie alla 18 (3 giocatori ci sono riusciti) puttando dall’aldilà, dopo un drive che non è finito in ostacolo per mezzo metro. Si accomoda in club house e viene visto passeggiare con una bottiglia di Champagne per il campo pratica (boh!). Guido alla 17 putta per l’eagle (drive +ferro 3) e fa tre putt, par. Alla 18 spara una banana da record (servirebbe una pagina di approfondimento) ma con un ibrido pazzesco raggiunge il bunker del green. Intanto Bland piange mentre lo intervistano. Guido esce bene, un po’ corto, ma fa par. Playoff assicurati. Guido accosta la telecamera del Tour e dice in sequenza: «All’ultimo sangue!», «Che sudata, oh…» e finisce dicendo, «…censura…» (vedi il fuori tema in fondo). Al playoff sappiamo come è andata, amen.

5Challenge Tour si è trasferito in Svezia per il Range Servant Challenge by Hinton Golf. Siamo passati dal caldo del Sudafrica ai 6 °C di Malmö e il leaderboard ne è la prova: 9 nordeuropei nei primi 10. Vince in carrozza lo scozzese Craig Howie (65, 66, 69, 66 -22) che lascia a 7 colpi Marcus Helligkilde. Per Howie, 27 anni, è la prima vittoria sui tour europei. Gran gara di Filippo Bergamaschi (12° 69, 69, 71, 69 -10) e ritorno positivo per Matteo Manassero, 32° con -7. Non ha passato il taglio il nostro Michele Ortolani, ma dovete seguire le sue peripezie.


IN, Week 20, Preview

 

5E’ tempo di Major, è tempo del PGA Championship, che si gioca fin dalla fondazione della PGA of America nel 1916. Il teatro della sfida è l’Ocean Course del Kiawah Island Golf Resort, progettato dai coniugi Dye. Il campo allungato oltre le 7.800 yards ci restituisce 6 buche oltre le 500 yards. Dagli almanacchi ricaviamo che nel 2012 (quando vinse Rory con 8 colpi di vantaggio) il campo era “appena” 7.600 yards. Prossima fermata 8.000 yards. Tra l’altro, qui si giocò una Ryder Cup storica nel 1991 che vi consiglio di approfondire: The War by the Shore!

4Difende il titolo del PGA Championship Collin Morikawa che quest’anno si è già portato a casa il WGC Workday Championship at The Concession. Per la cronaca, Collin è l’unico giocatore ad aver vinto un Major e un WGC prima dei 25 anni, escluso Tiger, come sempre. La vittoria di Morikawa al TPC Harding Park fu suggellata da un 64 finale che tolse il respiro a Paul Casey e Dustin Johnson entrambi secondi. Quel giorno Collin bussò alla porta dei più forti e vinse.

3Il PGA Championship solitamente non riserva grosse sorprese e anche quest’anno sarà un grosso nome a portarsi a casa il Wanamaker Trophy. Jordan Spieth è in gran forma e cerca il suo 4° Major per coronare il sogno del Grande Slam. Io ci credo. L’altro favorito d’obbligo è Rory: la gara gli è sempre piaciuta (2 vittorie) e la lunghezza del campo non può spaventarlo. La lunghezza non spaventa certamente Dechambeau, che appare però distratto in queste ultime settimane, che sia un calo di zuccheri? Thomas non fa notizia e Koepka ha sempre passato il taglio al PGA Championship, non escludiamoli a priori. Il nostro cuore è per Francesco Molinari che è alla ricerca della forma migliore per rientrare tra i 12 della Ryder Cup a Whistling Straits, ma puntiamo su Jordan Spieth.

2L’European Tour si ferma per la concomitanza con il PGA Championship mentre il Challenge Tour rimane in Svezia per il Dormy Open che si gioca al Österåkers Golfklubb, di Åkersberga. Ho dovuto fare copia e incolla, lo giuro. Consulente al progetto del campo il sig. Stenson, però. Il campo, lungo e difficile, metterà a dura prova i giocatori e le basse temperature non faciliteranno certamente il volo di palla. Il field, al momento ancora incompleto, è arricchito dalla presenza di 7 italiani: Zemmer, Lipparelli, Di Nitto, Maccario, Bergamaschi, Manassero e il nostro ambasciatore Ortolani, che del campo dice: «Corrado, tu non hai capito che spettacolo è questo campo… Lunghissimo, con green mossi e bunker profondi. La palla spinna poco, quindi serve un putt caldo. Il progetto di Stenson è tanta roba»!

1Domenica 23 maggio riparte l’Alps Tour. Si giocherà in Egitto il Red Sea Little Venice Open, una denominazione che non può che essere di buon augurio per i nostri. Ospiterà l’evento il Sokhna Golf Course, un magnifico 72 buche, che si affaccia sul Golfo di Suez. Saranno presenti tutti i nostri alfieri a cominciare dai tour winner di quest’anno Stefano Mazzoli e Jacopo Vecchi Fossa. Stefano e Jacopo dovranno fare bene per consolidare la loro posizione nell’Ordine di Merito. Fatevi valere.

“Fuori tema” dedicato a Guido Migliozzi

Il “Fuori tema” di oggi è dedicato a Guido Migliozzi che tra le varie esternazioni dopo la 18 del quarto giro ha anche detto in diretta mondiale: «Ti sei cagato addosso?» a proposito della tensione che si tagliava con il coltello. Lui certamente no, noi, dopo il suo drive, quasi tutti.

“Fuori tema” dedicato a Edoardo Molinari

Il secondo “Fuori tema” di giornata è per Edoardo Molinari, che vedo praticare di tanto in tanto al Royal Park I Roveri: Dodo ha giocato da tee a green come un Dio greco (cit. Moneyball, 2011). Se inquadra il putt ne vedremo delle belle.


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