Dove Rocca fece “Hole in One”, il restyling di Oak Hill

Questa settimana, sul percorso Est di Oak Hill nello stato di New York, si giocherà il 105º PGA Championship, il secondo major della stagione.

Su questo campo nel 1995 Costantino Rocca ha scritto la storia del golf italiano vincendo la Ryder Cup con il team europeo, vittoria suggellata da una memorabile hole in one alla buca 6.

Oak Hill è un campo con una lunga storia nell’ospitare i più grandi tornei professionistici, l’ultimo dei quali è stato il PGA Championship del 2013. Quest’anno però il percorso sarà molto diverso da quello sul quale Jason Dufner ha vinto nel 2013 e quello in cui Rocca ha giocato nel 1995.

Oak Hill è stato disegnato da Donald Ross nel 1922, ma dal 1950 al 1990 ha subito numerose modifiche da parte di Robert Trent Jones Sr. e Tom Fazio che ne hanno completamente stravolto il carattere, banalizzando green e bunker ed aggiungendo migliaia di alberi. 

Nel 2016 il club ha assunto Andrew Green per riportare il campo allo splendore dei primi anni. Seguendo un trend che nell’ultimo decennio ha riportato alla gloria i migliori campi degli Stati Uniti, è stato deciso di eliminare le inutili modifiche effettuate negli ultimi settant’anni e riportare il campo al progetto originale, sia a livello estetico che a livello di strategia, effettuando un vero e proprio “restauro” del percorso.

Vedrete lo stesso tipo di restauro tra un mese durante lo U.S. Open all’ L.A. Country Club.

Modifiche principali

Il fulcro del progetto di restauro è stato l’allargamento dei green; riportandoli alle dimensioni e forme originali è stato possibile creare molte più pin position cattive vicine ai bordi dei green, rendendo molto più rilevante tirare nella parte giusta del fairway per avere l’angolo d’attacco migliore.

Tutti i bunker sono stati ricostruiti con un’estetica più vicina al progetto originale, e le sponde decisamente più alte saranno una dura prova per i giocatori che scenderanno in campo questa settimana.

Il cambiamento che ha modificato di più l’estetica del campo è stato l’abbattimento di migliaia di alberi, allargando i corridoi di gioco e aprendo visuali che erano state perse. Gli alberi sono un elemento importante di questo campo, ma negli ultimi decenni ne sono stati piantati troppi e sono cresciuti in maniera insostenibile. Questo è un problema sia a livello di gioco che a livello di salute degli alberi stessi: gli alberi hanno bisogno di spazio, è meglio avere un grande albero maestoso che tanti alberi appiccicati in cattiva salute. Questa operazione è un ottimo esempio per tanti campi italiani.

La nuova buca 6

Per i fan italiani il ritrovato percorso di Oak Hill avrà una sorpresa amara. La vecchia buca 6, nella quale Costantino Rocca fece una hole in one nella Ryder Cup del ’95 non esiste più. Quella buca era stata aggiunta negli anni ’70 da Trent Jones Sr., e nel progetto di restyling è stato deciso di riportare il campo al routing originale di Donald Ross.

Il green dove Rocca ha scritto la storia del golf italiano però non è del tutto sparito; la nuova buca 6 infatti, adesso par 4, anche se con notevoli differenze ha il green nella stessa posizione di quello dove Costantino ha imbucato nel ’95.

Un vero percorso da campionato

Oak Hill non è certamente tra i migliori campi degli Stati Uniti, ma è uno dei migliori campi per testare il gioco dei più forti giocatori al mondo in un Major. Il campo è molto lungo e punitivo, e il giocatore che alzerà la coppa domenica dovrà dimostrare un gioco impeccabile. I fairway stretti ed i green rialzati premieranno drive precisi e la qualità dei colpi con ferri medi e lunghi, e i nuovi bunker e le ondulazioni intorno ai green metteranno sotto stress il gioco corto.


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