Il campione eterno ed il tee shot della Tour Eiffel.

Quando guardi in faccia un campione, cosa vedi?

Questa domanda ha ispirato l’artista James David Chase a creare questo ritratto di Arnold Palmer.

 

Il ritratto che vedi qui non è disegnato con linee, archi e ombreggiatura. È interamente composto da 22.719 parole disegnate a mano, parole che raccontano la storia della vita di Arnold Palmer.

Chase ha abbinato linee di parole con i tratti del viso di Arnie.

Ad esempio, le cose che Arnie ha visto nella sua vita appaiono in parole che formano la zona dei suoi occhi.

Le cose che Arnie ha sentito appaiono nelle parole che formano le sue orecchie.

Cose memorabili che Arnie ha pronunciato dalle sue labbra.

I always tried my best to be courteous to people, to treat them the way I wanted to be treated.” (trad. Ho sempre fatto del mio meglio per essere cortese con le persone, per trattarle nel modo in cui volevo essere trattato).

Molti pensavano che sarebbe stato impossibile finire questo ritratto.

Eppure, per Chase, questo compito apparentemente impossibile è stato il modo migliore per celebrare la vita di uno degli eroi più stimolanti d’America:

  • L’uomo che è passato dal tirare palle da golf sopra il fossato del suo giardino di casa per un centesimo all’età di otto anni a diventare il primo milionario del PGA Tour.
  • L’uomo che è passato dall’essere dolorosamente timido nella classe di public speaking di Miss Jones, fino a ricevere una standing ovation da una sessione congiunta del Congresso.
  • L’uomo che è passato dalla costruzione di modellini di aerei da bambino a stabilire un record mondiale volando in tutto il mondo.

Questa settimana, come ogni anno (ormai da 15 anni), commento il suo torneo e non mi stancherò mai di scoprire le storie e le curiosità attorno a questo personaggio.

Ho sempre considerato Arnold Palmer uno dei più grandi uomini al mondo.

Da professionista di golf è stato il primo a vincere un milione di dollari in premi in denaro.

È stato il primo a vincere il Masters Tournament quattro volte.

Ma al di là del grande campione, capace di 62 vittorie sul Pga Tour di cui 7 major championship fu amato come l’atleta che cambiò per sempre il gioco del golf da uno sport per ricchi ad un gioco per tutti.

Aveva unito le persone nel nome del golf portandolo attraverso la televisione alle grandi masse.

Il segno lasciato in Europa, oltre la progettazione di diversi campi anche sul nostro territorio fu indelebile.

Come la presentazione del torneo Trophee Lancome a Parigi dove si prestò a giocare dalla Tour Eiffel nell’ottobre del 1976 alcune delle sue palle logate Palmer con l’ombrellino.

Guardate in questo video alcuni momenti dell’esibizione dove l’anno successivo il campione americano tentò  di stabilire un record di distanza.

Il comunicato stampa del tentativo che potete vedere qui fu il seguente:

Dal secondo piano della Torre Eiffel, arroccato su una pedana installata per l’occasione, Arnold Palmer, il famoso giocatore di golf professionista americano ha cercato di lanciare almeno una delle sue quattro palle oltre i 350 metri sui giardini  del Champ de Mars. Le cattive condizioni meteorologiche hanno sconvolto la potenza dei suoi swing, limitandolo a una prestazione più modesta di 253 metri, sotto l’occhio e gli obiettivi dei numerosi giornalisti che sono venuti a immortalare questo momento insolito.

Quaranta anni dopo, in occasione della Ryder Cup 2018 di Parigi saranno gli stessi capitani delle due squadre a ripetere il gesto di Palmer per commemorarlo e promuovere il trofeo a squadre più importante nel mondo del golf.

 

 

 

 

 


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