Ahhhh l’Emilia, così bella e così sottovalutata.
Territorio oltreappennino accogliente e delizioso, in tutti i sensi.
Piena di province da gustare, assaporare, e da vivere. Da Ravenna a Ferrara, da Parma a Modena, Bologna e Reggio passando per Forlì-Cesena e arrivando, infine, a Piacenza, zona di confine con Lombardia e Liguria.
Tra monti, non troppo alti, e colline verdi (in estate e primavera), corsi di fiume che vanno ad ingrossare il Po e che scorrendo scavano canyon e disegnano l’andamento delle strade di campagna come se fosse un quadro.
Questa settimana ci troviamo più precisamente sul corso del fiume Trebbia. Siamo in quella valle (omonima del fiume) che da Bobbio arriva nel centro provinciale. Perfettamente incastonato in una zona collinare che risente positivamente del clima temperato della Liguria e dove il fiume ha modellato in maniera decisiva la geografia e la fisionomia del percorso. Un angolo di verde incastonato tra Emilia, Lombardia e Liguria così rigoglioso da poter essere invidiato da molti circoli.
Un campo sede di diversi campionati, sia di livello nazionale che di respiro internazionale. Divertente e difficile. Prima sede dell’Open d’Italia Femminile nel 1987, Il Croara Country Club nasce come un 9 buche nel 1976 ma viene presto ampliato e portato alla conformazione odierna di 18 buche par 72 su progetto dell’architetto Croze.
Data la sua posizione, tra le anse del fiume e le montagne dell’Appennino ligure, ogni colpo dovrà essere ben pensato. Qui, a Corvara, siamo immersi tra querce, pioppi e castagni. Trovare la palla dietro l’albero? Quasi una costante qui sulle rive del Trebbia.
Il Country Club offre anche 4 campi da tennis e una piscina che renderanno meno spiacevoli le giornate estive. Qui il caldo è un problema serio e il periodo migliore per fare una visita in quel di Piacenza è sicuramente la primavera insieme all’autunno.
Famoso anche per il territorio che lo circonda, Croara affonda inoltre le radici nella storia più di qualsiasi altro circolo. Qui, lungo il corso della Trebbia, il 18 dicembre del 218 a.C. si scontrarono le legioni romane del console Tiberio Sempronio Longo e quelle cartaginesi di Annibale in quella che fu la seconda guerra punica.
Trebbia-shire e piacentino
Il famoso “Trebbiashire”, questo angolo di Emilia Romagna, regala moltissime perle. Definita da Ernest Hemingway come “la valle più bella del mondo”, questa zona è particolarmente rigogliosa e florida.
Decidere di trascorrere qui le vacanze significa fuggire lontani dal turismo di massa e lasciarsi cullare dal lento progredire della vita di campagna con i suoi ritmi e i suoi rituali: le sagre di paese, l’aperitivo al caffè della piazza, il gioco delle bocce in calde serate di giugno ed il rumore lontano dei trattori che nelle lunghe giornate estive lavorano fino al tramonto.
Tutto quello che non serve qui è la fretta. Potete lasciarla a casa e staccare definitivamente. Qui tra golf, equitazione, canoa, rafting, mountain bike e tennis le attività culturali potrebbero passare in secondo piano ma se si approfondisce bene questo luogo così profondamente naturale si potranno scoprire perle davvero magnifiche.
- I castelli di Rivalta e di Agazzano sono sicuramente due luoghi da visitare nei dintorni del Golf. Eredità di famiglie nobili, il primo ospita al suo interno un museo del Costume Militare mentre all’esterno si può visitare il Borgo di Rivalta, antico borgo medievale dove si respira ancora l’atmosfera di quegli anni. Il secondo, Il castello di Agazzano rappresenta una felice sintesi tra l’austerità dell’architettura difensiva medievale e l’eleganza della dimora signorile del Rinascimento. Antica proprietà (secolo XIII) degli Scotti, è arredato con mobili d’epoca e custodisce al suo interno eleganti decorazioni pittoriche e preziosi affreschi.
- Il Bobbio Film Festival, manifestazione cinematografica che si svolge a Bobbio, paese a due passi dal golf, è diventato l’appuntamento principale della Val Trebbia. In agosto trasforma il caratteristico centro in un set cinematografico con attori, registi, produttori, giornalisti e tantissimo pubblico per dibattiti proiezioni e presentazioni di nuovi film.
- Abbazia di San Colombano a Bobbio, santo patrono del borgo e venerato dagli irlandesi, fu uno dei principali centri monastici europei del medioevo.
- Da includere, se si è appassionati, anche un giro in bicicletta. Tanti gli amatori e i professionisti che si cimentano nelle tante salite che i colli offrono (Passo Penice su tutti) e tanti i cicloturismo che decidono di trascorrere due giorni tra visite di antichi borghi e buon cibo in sella alla propria bici.
I colli piacentini sono celebri, infatti, anche per il mondo della gastronomia. Solamente sulla storia degli antipasti e dei primi si potrebbero scrivere interi trattati. I salumi piacentini sono forse il piatto forte tra coppa, salame e pancetta accompagnati dalla “bortellina” ( una specie di crepes fatta di acqua sale farina ) e sono il tipico antipasto a cui si accompagna anche una giardiniera classica.
I primi, invece, annoverano tra le loro fila i pisarei e fagioli, gli anolini in brodo e i maccheroni alla bobbiese con funghi tirati a mano.